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La solitudine e’scritta nel Dna,ma possiamo sconfiggerla

La solitudine e’ scritta nel nostro Dna. Ma questi geni rispondono ancora al mondo che ci circonda, quindi il Dna non ci obbliga a sentirci soli. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio della University of Western Ontario.

I risultati, pubblicati sul Journal of Research in Personality, dimostrerebbero che il Dna spiega per circa il 35 per cento la propensione a sentirsi soli. Lo studio ha coinvolto gemelli adulti e ha portato i ricercatori a scoprire che coloro che hanno molti fattori genetici legati a quel tratto della personalita’ che e’ il nevroticismo sono anche piu’ propensi a sentirsi soli.

E’ un dato scientifico emerso anche da alcuni studi effettuati nel lontano 2016 della University of California San Diego School of Medicine,  su un campione di bambini e successivamente su 10.760 persone dai 50 anni in su.

DNA e isolamento sociale

Analizzando le risposte alla domanda: “Quante volte ti sei sentito messo da parte, isolato o senza persone vicino?”, gli studiosi hanno verificato come in un campione di individui sottoposti a esperimento, ognuno di loro avvertisse diversamente “il senso di solitudine”.

Tuttavia, pur dimostrando che questi fattori sono legati alla tendenza a soffrire di solitudine, la compagnia puo’ ancora aiutare a eliminare la propensione all’isolamento. La cosiddetta “epidemia di solitudine” non sta solo rendendo le persone piu’ tristi, ma pone anche dei pericoli per la nostra salute generale.

L’isolamento sociale e’ stato collegato a rischi piu’ elevati di sviluppare malattie cardiovascolari, obesita’, diabete e persino di morire. Come creature sociali, ci siamo evoluti per vivere con gli altri. Ma se si tende a sentirsi disperatamente soli anche nel bel mezzo di una stanza affollata, potrebbe essere in parte colpa dei propri avi.

La buona notizia e’ che, secondo i ricercatori, c’e’ una ricetta per superare questa pesante eredita’. Ed e’ quella di scegliere interazioni sociali soddisfacenti e rimanere meno isolati. Questo, in definitiva, potrebbe compensare alla tendenza genetica a sentirsi soli.

AGI 

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