Anche se dalla Cdu ci si affretta a confermare che il cancellierato di Angela Merkel continuerà fino alla scadenza naturale della legislatura. L’Unione di Cdu e Csu ha ottenuto il 28,9% (il 6,4 in meno rispetto al 2014). La Spd si è fermata al 15,8%, ed è il partito che accusa la maggiore perdita rispetto alle ultime europee, quando aveva avuto il 27%. La coalizione di governo ha ottenuto in tutto il 44,7% dei voti, un consenso risicato per governare. Come spiega un editoriale della Deutsche Welle, «la domanda principale è: per quanto questa coalizione di governo andrà avanti a tormentare se stessa e il Paese? Dopo questo voto, è del tutto possibile che l’era Merkel venga conclusa dopo 14 anni di coalizione dalla Spd. E che ci sia un’elezione anticipata quest’anno». Molto dipenderà dalla partita interna alla Spd: se a spuntarla sarà l’ala sinistra del partito, l’esecutivo rischia davvero di crollare nel giro di qualche mese.
LA SPD CHIEDE UNA VERIFICA DI GOVERNO
Serve «una verifica sui temi» che il governo tedesco guidato dalla cancelliera Merkel dovrà affrontare da ora in poi: lo dice Andrea Nahles, leader della Spd, commentando il risultato elettorale, disastroso per il suo partito che sostiene l’esecutivo assieme all’Unione Cdu-Csu. Alla verifica si lavorerà a partire dalla prossima settimana, ha annunciato Nahles.
LA CSU: «I SOCIALDEMOCRATICI SI DECIDANO»
Dopo il pessimo risultato, il leader della Csu Markus Soeder ha chiesto invece «un nuovo impulso per la grande coalizione» che sostiene la Merkel ed un maggiore impegno all’alleanza da parte della Spd. «I socialdemocratici», ha ammonito, «la smettano di discutere costantemente se restare o meno nella coalizione. Si decidano e continuino a lavorare per fare cose. Palare e basta è il modo più sbagliato per procedere».