Vertice dei leader Ue a Bruxelles. È iniziato il confronto sulle nomine, a cominciare dal nuovo presidente della Commissione. Nel corso del Consiglio Ue, che avvia il processo delle nomine, si discuterà soprattutto del metodo dello Spitzenkandidat. Cioè il sistema di nomina del candidato indicato in anticipo dal gruppo che ha ottenuto più seggi a Strasburgo. Con questo sistema si dovrebbe arrivare al tedesco Manfred Weber spinto dal Ppe, che ha ottenuto 177 seggi.
PPE, S&D E PARLAMENTO UE A FAVORE DELLO SPITZENKANDIDAT
Il sistema, utilizzato per la prima volta nel 2014 con la nomina della commissione Juncker, ha il sostegno dei popolari, socialisti e verdi, ma anche della stessa Eurocamera. La maggioranza dei gruppi politici del parlamento Ue si è detta favorevole allo Spitzenkandidat, come ribadito dal presidente uscente Antonio Tajani: «È la posizione per il Consiglio europeo di stasera», ha spiegato dopo la Conferenza dei presidenti. «Il parlamento Ue», ha aggiunto, «chiede che sia rispettata la volontà popolare, anche perché c’è stato un incremento di presenze di elettori alle urne e questo è un fatto positivo. Più c’è democrazia più il Parlamento chiede che sia rispettata l’indicazione fatta durante la campagna elettorale dai vari partiti».
IL LIBERALI SPINGONO PER NOMINARE VESTAGER
C’è però chi punta in una direzione diversa. A schierarsi contro questa indicazione ci sono i Liberali. Lo stesso capogruppo dell’Alde, l’olandese Guy Verhofstadt, ha votato contro il provvedimento durante la conferenza dei presidenti. Lo schieramento, forte anche della pattuglia di 21 deputati francesi portati in dote da Emmanuel Macron, punta a giocare un ruolo chiave nella creazione di una maggioranza. Popolari e Socialisti infatti non sono in grado di raggiungere la quota di 376 deputati utile per governare e avrebbero bisogno dei 107 deputati liberali. Anche per questo subito dopo il voto era circolato il nome di Margrethe Vestager, la commissaria per la concorrenza, come sostituta di Juncker. I giochi restano aperti anche perché, numeri alla mano, è possibile un’insolita alleanza tra i popolari e i socialisti insieme ai Verdi che hanno 68 deputati.