Straziata da un conflitto civile che dura ormai da decenni e da continui attentati terroristici, la Somalia è tutt’altro che una nazione sicura. Eppure i somali rifugiati a Londra stanno rimpatriando i figli a ritmo crescente perché li considerano più al sicuro in patria che nella capitale britannica, attraversata negli ultimi mesi da una travolgente ondata di omicidi per accoltellamento, che colpiscono soprattutto gli adolescenti nei quartieri periferici.
A raccontarlo è il Guardian, secondo il quale sono ormai centinaia i ragazzi somali rispediti nel Paese d’origine, o in Kenya, dai genitori, che temono possano cadere vittima delle gang che terrorizzano aree come Islington, bande di spacciatori che utilizzano bambini come corrieri o venditori al dettaglio. La comunità somala, concentrata nella parte settentrionale della capitale britannica, ritiene infatti che la polizia non sia in grado di proteggere la loro prole dai criminali.
I rappresentanti della comunità affermano che oltre la metà di loro sono stati personalmente toccati dai delitti delle gang. A essere coinvolti nei giri di spaccio sono spesso minori di origine straniera e la comunità somala non fa eccezione. Il Guardian racconta di un quindicenne fuggito da Londra in fretta e furia dopo che l’assassino di un suo amico gli aveva annunciato che sarebbe stato il prossimo. Una madre ha riferito al quotidiano di essere volata personalmente a Mombasa, dove si trova ora il suo figlio diciannovenne, per dissuaderlo dal tornare in Inghilterra: “Sono molto spaventata da quello che potrebbero fargli le gang se ritorna”.
In alcuni casi, spiega la testata britannica, sono gli stessi ragazzi a chiedere ai genitori, per lo più rifugiati giunti negli anni ’90, di essere trasferiti in Africa per il timore di cadere vittima delle bande. “Mandarli via è diventato l’unico modo di garantire loro più sicurezza”, ha spiegato Rakhia Ismail, vicesindaco di Islington, “il problema della sicurezza è stato sollevato più volte dalla comunità ma nessuno ha ascoltato. Così tanti bambini se ne sono andati. Due settimane fa c’è stato un accoltellamento e un bambino è stato rimandato a casa due giorni dopo”.
Dall’inizio del 2019 sono già diciassette le persone uccise a coltellate solo a Londra. E a Birmingham, dove a febbraio tre persone hanno perso la vita in questo modo nell’arco di pochi giorni, sabato scorso si sono registrati tre ricoveri in ospedale dopo un attacco con arma da taglio in un locale notturno. Il fenomeno ha raggiunto proporzioni così preoccupanti che la catena di supermercati Asda ha sospeso la vendita di coltelli da cucina.
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