La neoduchessa del Sussex e sposa di Harry d’Inghilterra è arrivata all’altare con un abito di Givenchy sobrio e semplice. “Troppo rigido e poco femminile?”, è stato giudicato da molti suoi fan. Solo “like” invece per la preziosissima tiara
Windsor (Regno Unito) – Per paura di crollare in avanti, Meghan Markle è caduta all’indietro. Ovvero: per paura di strafare, di essere additata come la solita americana pacchiana che non ci capisce niente di moda, la fresca duchessa del Sussex ha scelto un abito di Givenchy disegnato da Clare Waight Keller molto raffinato, molto lineare, realizzato con sete preziose.
Certo, già alle prime “battute” il confronto con quello scelto da Kate Middleton per le sue nozze è stato inevitabile. La moglie di William si era ispirata alla principessa Grace di Monaco per il suo giorno più bello e l’abito in pizzo realizzato apposta per lei dalla maison Alexander McQueen le stava benissimo.
Durante la cerimonia del matrimonio di Harry e Meghan i “maligni” della fashion police, ovvero i critici di moda, hanno iniziato a tempestare il web con commenti su quanto fosse sobrio il suo abito, quanto fosse minimal e lineare, quanto fosse…semplice. Quel termine “semplice” alla fine ha assunto un connotato negativo, perché inteso, probabilmente, come privo di personalità.
Il tessuto poi era troppo rigido, non ha reso giustizia al suo corpo femminile e all’essenza frizzante e sbarazzina della duchessa del Sussex. Anche lo scollo era troppo castigato: alla fine di Meghan si vedevano solo il viso e le mani. Va bene che, secondo le sue intenzioni, la principessa voleva assomigliare alla superchic, e compianta, Carolyn Bessette-Kennedy, ma lei aveva “le physique du role”, era alta, senza curve, bionda e algida. Meghan invece è bruna, piccolina, formosa e, come hanno visto tutti grazie al video del barbecue in hot-pants, sexy. Se la defunta Caroly Bessette il giorno delle sue nozze era perfetta con un abito lucido e minimal, Meghan invece è sembrata la statuina dell’ultimo piano della torta nuziale.
Solo lodi invece per la splendida tiara appartenuta alla nonna della regina Elisabetta, poggiata delicatamente sul capo, e la parure di orecchini e bracciale di Chopard. Ovvio, come si può dire anche solo la minima cattiveria di un gioiello tempestato di brillanti della celeberrima maison francese?