– Il volontario fermato il giorno dopo l’incendio del 18 luglio alla cattedrale di Nantes, e poi liberato per mancanza d’indizi, è stato di nuovo messo agli arresti oggi ed è poi comparso in procura, dopo che le prime risultanze delle perizie di laboratorio hanno riportato in auge l’ipotesi dell’incendio doloso, dell’atto criminale. Lo ha annunciato in serata il procuratore della Repubblica della città della Loira, Pierre Sennès.
Ora la procura, che ha fatto rimettere provvisoriamente in cella il volontario 39enne, Emanuel, originario del Ruanda, ha aperto un fascicolo per “deterioramento o distruzione di bene altrui mediante incendio”. Se trovato colpevole, rischia fino a 10 anni di carcere e 150.000 euro di ammenda. Le fiamme hanno distrutto in particolare l’organo della cattedrale gotica di Santi Pietro e Paolo, per completare la quale ci sono voluti oltre 400 anni di lavori, iniziati sotto il Duca di Bretagna Giovanni V nel 1434 e completati solo nel 1891. Danneggiata dalla guerra nel 1944, la cattedrale subì un grave incendio per un incidente tecnico nel 1972 e ci sono voluti 13 anni per riaprirla al pubblico.