(ANSA) – STRASBURGO, 10 NOV – La Corte europea dei diritti
umani (Cedu) ha condannato la Russia a pagare 8.500 euro per
danni morali ad Aleksey Navalny per la violazione dei suoi
diritti avvenuta nel 2012.
Il 6 maggio di quel anno Navalny stava manifestando nella
piazza moscovita di Bolotnaya, quando fu arrestato “brutalmente”, tenuto in detenzione amministrativa per oltre 15
ore, e poi processato. Nella sentenza, che diverrà definitiva
tra 3 mesi se le parti non domandano un nuovo giudizio, la Corte
di Strasburgo ha stabilito che “sulla base di un video del suo
arresto, Navalny è stato vittima di un trattamento degradante”
perché nonostante non si veda l’uomo opporre resistenza, uno dei
poliziotti gli torce un braccio fino a farlo urlare. I giudici
della Cedu ritengono inoltre che la detenzione amministrativa di
Navalny sia stata “ingiustificata e arbitraria” perché
l’oppositore politico poteva essere rilasciato subito dopo la
stesura del verbale, invece di essere trattenuto per oltre 15
ore. La Corte afferma poi che il processo non è stato equo
perché i tribunali nazionali hanno rifiutato le “prove
dell’imputato e hanno fondato la sentenza esclusivamente su
documenti standard presentati dalla polizia. Infine la Cedu
afferma che la Russia ha violato il diritto di Navalny a
manifestare, non solo perché non ha assicurato che la
manifestazione a piazza Bolotnaya potesse tenersi pacificamente,
ma anche perché la detenzione , il processo e la condanna
dell’uomo hanno costituito un’interferenza con il diritto a
manifestare. Inoltre a Strasburgo affermano che “l’arresto
brutale di Navalny e la sua condanna, dovevano avere l’effetto
di scoraggiare lui ed altri dal partecipare a proteste e a
impegnarsi attivamente nell’opposizione politica”. (ANSA).
Fonte Ansa.it