(ANSA) – MOSCA, 06 NOV – Le autorità russe continuano a
negare che il rivale politico numero uno di Vladimir Putin,
Alexiei Navalny, sia caduto in coma a fine agosto per un
avvelenamento. Il Dipartimento dei Trasporti del Distretto
federale siberiano del ministero dell’Interno russo sostiene che
Navalny abbia avuto una pancreatite.
“La diagnosi finale confermata dai medici dopo ripetuti esami
chimici e tossicologici – dichiara il ministero – è la seguente:
disturbo del metabolismo dei carboidrati (la diagnosi
principale) e pancreatite cronica accompagnata da disturbo della
funzione esocrina ed endocrina, fase acuta (diagnosi
concomitante)”. Secondo le autorità russe, riprese dall’agenzia
Interfax, “i risultati degli esami clinici, anamnestici, chimici
e tossicologici non hanno confermato la diagnosi di
avvelenamento”.
Laboratori in Germania, in Francia, in Svezia e gli esperti
dell’Opac hanno invece trovato nelle analisi di Navalny tracce
di Novichok, una potente neurotossina sviluppata in Unione
Sovietica ai tempi della Guerra fredda. L’oppositore accusa
Putin per il malore che ha fatto a lungo temere per la sua vita.
(ANSA)
Fonte Ansa.it