Erkan Avci / ANADOLU AGENCY
Michelle Obama
L’hanno chiamata la “battaglia del sale” e coinvolge più di trenta milioni di studenti. Sei stati, più il distretto di Washington, ieri hanno presentato al distretto federale di New York una denuncia contro l’amministrazione Trump per aver ritirato il programma alimentare scolastico, voluto da Michelle Obama, e che prevedeva l’obbligo di servire pasti più salutari, con meno sale, più cereali, verdure e cibi fatti con farine integrali, per combattere l’obesità e salvaguardare la salute.
La denuncia chiama in causa il ministero dell’Agricoltura per aver violato le procedure: il ritiro del piano Obama è stato fatto in sordina e senza fornire spiegazioni, nonostante molte scuole avessero manifestato parere contrario, mostrando un atteggiamento “arbitrario e capriccioso”.
La coalizione di stati, guidata da New York, include California, Illinois, New Mexico, Vermont, Minnesota e il distretto di Colombia, dove si trova la capitale Washington. In Maryland due organizzazioni di ricercatori e nutrizionisti hanno presentato un esposto simile.
“L’accesso ai pasti salutari e nutrienti – ha spiegato la procuratrice generale di New York, Letitia James – non dovrebbe essere legato alle condizioni economiche. Molti bambini mangiano a scuola l’unico piatto caldo e sano della giornata”.
Nel menù scolastico ideato durante la presidenza Obama, agli studenti andavano servite merende che prevedessero latte con zero grassi. L’abolizione del piano Obama era stato preannunciato nel maggio 2017 dal ministro dell’Agricoltura, Sonny Perdue, che aveva ironizzato sulla nuova dieta. “Se sono diventato grande e grosso – aveva detto – è grazie al latte al cioccolato che prendevo da bambino”.
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