di Beda Romano
Partita nomine al via, strada in salita per l’Italia
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BRUXELLES – È terminata con un nulla di fatto la discussione di ieri sera a Bruxelles tra i capi di stati e di governo dell’Unione dedicata alla nomina dei nuovi vertici istituzionali, e in particolare della Commissione europea. Un nuovo summit si terrà domenica 30 giugno, ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo un dibattito di quattro ore. L’esito non deve sorprendere: il tema istituzionale è tradizionalmente ostico.
“Non è emersa alcuna maggioranza sui diversi candidati”, ha detto l’uomo politico polacco in una conferenza stampa alle 2 di stamani. “Continuerò le consultazioni”. Nel corso della serata, e dopo un incontro a tre con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente Tusk aveva avvertito: “Ieri ero cautamente ottimista. Oggi sono più cauto che ottimista”. Al centro della diatriba, la candidatura alla Commissione del popolare Manfred Weber.
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Quest’ultimo è appoggiato dalla signora Merkel, ma bocciato dal presidente Macron così come dai socialisti e dai liberali che proprio ieri a poche ore dall’inizio del vertice avevano annunciato che non avrebbero votato in suo favore in Parlamento. Durante le discussioni di ieri sera tra i leader, Donald Tusk ha valutato se uno dei tre capilista alle ultime elezioni europee – il popolare Manfred Weber, il socialista Frans Timmermans e la liberale Margrethe Vestager – avesse una maggioranza, senza successo.