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Quei colori che rendono più “umana” Pyongyang

Bisogna guardare bene la foto. Assaporarne la varietà, l’eleganza cromatica. Potrebbe sembrare una metropoli-Tetris dove le vite e i palazzi si incastrano in un gioco per nulla scontato. Siamo a Pyongyang capitale di un Paese chiuso, Corea del Nord

Una tavolozza di colori. Un’eleganza cromatica. Palazzi e grattacieli colorati. Chiaramente non siamo nell’isola veneziana dei merletti con le case colorate, vale a dire Burano. Strano ma vero, siamo a Pyongyang. La capitale di un Pese oscuro, un nemico dell’Occidente. E’ la Corea del Nord di Kim Jong-un che tiene nelle sue grassocce dita i pulsanti che potrebbero scatenare l’inferno. Trump sembra sia riuscito ad “ammorbidirlo” e a conquistarne la fiducia. Nel Paese asiatico, sempre chiuso dentro si se’, schiavo del sogno rivoluzionario e del culto della personalità, qualcosa sta cambiando. Si sono aperte le porte verso Sud, riallacciando timidi rapporti con Seul. Segnali buoni per noi tutti. Segni che sono pennellate, se consideriamo gli arancioni, i rossi, i verdi, i celesti di questa strana città che si chiama Pyonyang. (Corriere 7)

Foto sotto: Trump e Kim…guerra finita? (ilpost.it) 

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