(ANSA) – ROMA, 02 MAG – Un’epidemia di violenza online contro
le giornaliste in tutto il mondo mina il loro lavoro, si
trasforma in attacchi e molestie nella vita reale e mette a
repentaglio le loro prospettive di salute e professionali. Lo
denuncia l’Onu un un rapporto intitolato ‘The Chilling: Global
Trends in Online Violence Against Women Journalists’, basato su
interviste a 901 reporter donna di 125 Paesi.
La valanga di abusi e minacce misogine non danneggia solo le
donne che lavorano nei media, ma è anche usata come arma “per
minare la fiducia della gente nel giornalismo critico e nei
fatti in generale”, si sottolinea nello studio commissionato
dall’Unesco.
La violenza online contro le giornaliste donne è concepita
per sminuire, umiliare, indurre paura e silenzio, si sottolinea
ancora nel rapporto di 93 pagine di cui da’ notizia il Guardian.
Lo studio ha analizzato in particolare 2,5 milioni di post
su Facebook indirizzati a due importanti giornaliste. La prima è
Maria Ressa, che dirige il giornale Rappler nelle Filippine, e
recentemente ha vinto il premio annuale dell’Unesco per la
libertà di stampa. I suoi reportage l’hanno resa un bersaglio
della magistratura filippina e delle campagne di odio online
tanto che, rileva il rapporto Onu, a un certo punto riceveva 90
messaggi di odio all’ora su Facebook. La seconda è la
pluripremiata Carole Cadwalladr che scrive per i britannici The
Observer e il Guardian stesso. (ANSA).
Fonte Ansa.it