Ieri Trump ha disdetto il trattato firmato da Obama. Il mondo si divide: soddisfatti Israele e Arabia Saudita, critici la Ue e l’Onu Lunedì ci sarà un vertice tra europei e iraniani: per preservare l’intesa nucleare e limitare le tensioni
Hanno bruciato la bandiera americana in Parlamento, cantando “morte agli Usa”: questa è stata la reazione dei parlamentari iraniani, stamattina, alla notizia dell’uscita unilaterale degli Usa dall’accordo sul nucleare, che era stato firmato nel 2016 dal presidente Barack Obama. Comportamenti, quelli iraniani, che sembravano relegati a un passato superato. Il presidente iraniano Hassan Rouhanì ha minacciato di «riprendere la produzione di uranio arricchito senza limiti». Trump ha accusato l’Iran di finanziare il terrorismo internazionale.
Reazioni negative in quasi tutto il mondo. La mossa del presidente americano Trump era attesa da tempo, ma ha comunque provocato reazioni negative da parte di quasi tutti. La Russia ha espresso «profonda delusione» per la decisione di Trump. L’Onu ha lanciato un appello chiedendo a tutti gli stati che firmarono l’accordo (a parte gli Usa) di continuare a difenderlo e mantenerlo. In Cina, l’agenzia di Stato Xinhua ha scritto che gli Usa «hanno aperto il vaso di Pandora». Infine, l’ex presidente americano Barack Obama ha dichiarato che la decisione del suo successore comporterà il rischio futuro di dover scegliere «tra un Iran armato di nucleare e un’altra guerra in Medio Oriente».
L’Europa impegnata a difendere l’accordo nucleare e la pace. Lunedì 14 maggio Francia, Germania e Gran Bretagna (Italia assente per mancanza di governo) incontreranno l’Iran in un estremo tentativo di mantenere in vita l’accordo sul nucleare. Mentre Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, risponde duramente a Donald Trump: «L’accordo è cruciale per la sicurezza della regione, dell’Europa e del mondo intero. L’Unione Europea è determinata ad agire in conformità con i suoi interessi di sicurezza e a proteggere i suoi investimenti. Preserveremo l’accordo». Poi si rivolge direttamente agli iraniani: «Non lasciate che nessuno smantelli questo accordo. È uno dei più grandi successi raggiunti dalla diplomazia: restate fedeli ai vostri impegni e noi resteremo fedeli ai nostri», dice Mogherini, ricordando che l’intesa «è il risultato di dodici anni di lavoro diplomatico, appartiene a tutta la comunità internazionale, funziona e sta realizzando gli obiettivi per i quali è stata stipulata», quindi «la Ue farà tutto il possibile per preservarla, e ci aspettiamo che il resto della comunità internazionale continuerà a fare la propria parte».
Soddisfatti invece i nemici storici dell’Iran: Israele e Arabia Saudita. Nei giorni scorsi Israele aveva denunciato la produzione segreta di armi nucleari in Iran (affermazione poi contraddetta dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica); il premier israeliano Netanyahu ha definito «coraggiosa» la decisione di Trump. Mentre i sauditi si sono dichiarati disponibili a coprire eventuali mancati rifornimenti petroliferi da parte iraniana.