CHAMILA KARUNARATHNE / ANADOLU AGENCY
Colombo, Sri Lanka
Aggiornato alle ore 17,20 del 21 aprile 2019.
Una serie di esplosioni simultanee si è verificata in un hotel di lusso e tre chiese durante le celebrazioni di Pasqua in Sri Lanka, causando morti e feriti. Secondo le prime informazioni diffuse dai media internazionali, le esplosioni sono state 8, in tre chiese, un piccolo albergo e tre hotel di lusso.
Il bilancio provvisorio è di 207 i morti, fra cui 35 stranieri di almeno otto nazionalità diverse (turca, pakistana, bengalese, indiana, marocchina, statunitense, giapponese e danese), e 450 feriti in tre città dell’isola. L’ottava esplosione della serie, a Dematagoda, sobborgo nord-orientale di Colombo, è stata causata da un kamikaze che ha ucciso tre poliziotti entrati in una abitazione per perquisirla. Altri tre agenti sono stati uccisi in un blitz che ha portato all’arresto di sette persone. Ma il bilancio si aggiorna e si aggrava di ora in ora.
A Colombo sono stati colpiti il santuario di Sant’Antonio, gli hotel di lusso Shangri-La, Kingsbury e Cinnamon Grand Colombo; un piccolo hotel a Dehiwala, periferia meridionale. A Negombo, a nord della capitale, è stata colpita una chiesa. Un’altra chiesa è stata attaccata a Batticaloa, nell’est del Paese, nella parte opposta dell’isola.
ISHARA S. KODIKARA / AFP
Colombo, Sri Lanka
La Farnesina è al lavoro per verificare l’eventuale coinvolgimento di italiani e ha messo a disposizione un numero per segnalazioni: +390636225. Tutte le esplosioni si sono verificate alle 8.45 (le 4.30 in Italia).
Ancora nessuna rivendicazione
L’attacco non è stato ancora rivendicato, ma il governo ha assicurato che i responsabili dell’atto terroristico di matrice religiosa sono stati identificati e saranno presto arrestati. Tutte le celebrazioni pasquali sono state annullate ed è stato imposto il coprifuoco con effetto immediato e fino a nuove comunicazioni. Sospeso anche l’utilizzo dei social network.
Condanne e cordoglio da tutto il mondo. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso “sdegno e profonda tristezza” e ha confermato l'”inflessibile impegno” dell’Italia “nella lotta contro ogni forma di terrorismo e di violenza”.
“Ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka”, ha affermato Papa Francesco che ha voluto manifestare la sua “affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza”. “Affido al Signore – aggiunge – quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.
THARAKA BASNAYAKA / NURPHOTO
Attentati in Sri Lanka
“Scene orribili, ho visto arti amputati sparsi dappertutto, le squadre di emergenza sono state inviate in tutti i luoghi. (…) Abbiamo portato molte vittime in ospedale, speriamo di aver salvato molte vite”, ha dichiarato il ministro per le Riforme Economiche, Harsha de Silva, che ha visitato alcuni dei luoghi attaccati .
Il governo dello Sri Lanka ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha convocato un consiglio dei ministri straordinario, presieduto dal premier, Ranil Wickremesing. Nel Paese i cristiani sono il 7,4% della popolazione.
Una strage annunciata
Una strage in qualche modo annunciata: il capo della polizia, allertato da un servizio straniero di intelligence, aveva emanato un’allerta a livello nazionale l’11 aprile, segnalando il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti” e contro la rappresentanza diplomatica indiana a Colombo, pianificati dal gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath (Ntj). Il gruppo è noto dall’anno scorso, quando era stato collegato ad una serie di atti vandalici contro simboli buddisti.
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