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Stuprata in una stanza del parlamento, choc in Australia

(ANSA) – ROMA, 16 FEB – Shock nel mondo politico australiano
dopo che una ex dipendente del governo ha denunciato di essere
stata violentata in un ufficio del Parlamento due anni fa. Lo
riportano i media australiani.
    Lo stupro, ha raccontato la vittima Brittany Higgins, è
avvenuto nelle stanze dell’allora vice ministro della Difesa
dopo una serata con un gruppo di colleghi del Partito Liberale.
    La donna, allora 24 anni, ha subito raccontato della violenza ai
suoi superiori che, ha detto, invece di denunciare l’episodio
alla polizia l’hanno costretta ad un incontro con il suo
stupratore. Higgins ha spiegato di aver avuto la sensazione che
per i suoi capi si trattasse di un “problema politico” e che “si
sarebbero sentiti a disagio” se avesse di nuovo sollevato la
questione.
    Ieri, quando la storia è venuta fuori, il governo australiano
si è difeso sostenendo che Higgins era stata incoraggiata ad
andare alla polizia ma vista la crescente indignazione
dell’opinione pubblica il primo ministro Scott Morrison ha fatto
marcia indietro e si è scusato. “Non sarebbe dovuto accadere. E
mi scuso”, ha detto ai giornalisti a Canberra.
    Morrison ha rivelato di essersi consultato con la moglie
durante la notte e di essersi reso conto della necessità di
nuove indagini sulla violenza nei luoghi di lavoro e sul
parlamento in particolare. Higgins ha ringraziato il premier ma
ha anche sottolineato che non avrebbe dovuto rendere pubblica la
vicenda per ottenere questo risultato e che comunque
un’inchiesta di questo genere “è soltanto un attesissimo primo
passo”.
    Il parlamento in Australia è stato spesso criticato per
essere un ambiente “tossico” dove regnano bullismo, molestie e
comportamenti sbagliati verso le donne. La coalizione
conservatrice al potere è stata anche accusata di avere un “problema femminile”, con diverse donne di alto profilo che
hanno lasciato il parlamento prima delle elezioni del 2019
citando il bullismo tra le ragioni. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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