(ANSA) – KHARTOUM, 08 APR – Gli scontri inter-comunitari
avvenuti di recente in Sudan, nello Stato del Darfur
occidentale, hanno provocato almeno 132 vittime, come ha detto
oggi il suo governatore. Da sabato e per giorni i membri
stanziali dell’etnia Masalit e delle comunità arabe nomadi si
sono scontrati sia a El Geneina, capitale del Darfur
occidentale, sia nei dintorni della città, con impiego di armi
pesanti.
Il governo del Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza
nella regione. “Secondo i rapporti medici, il numero dei morti è
ora pari a 132”, ha detto il governatore regionale, Mohamed
Abdallah Douma, parlando durante una conferenza stampa nella
capitale Khartoum. “La situazione è ora relativamente stabile”,
ha aggiunto, specificando che ci sono episodi di “saccheggio” ma “non più combattimenti”.
Migliaia sono gli sfollati dalle ultime violenze, alcuni dei
quali fuggiti nel confinante Ciad, come riporta l’Onu. Il
governo ad interim sudanese, seguito al rovesciamento
dell’autocrate Omar al-Bashir avvenuto nell’aprile del 2019, ha
iniziato un percorso di pace attraverso un accordo con i gruppi
ribelli delle maggiori aree di conflitto del Paese tra le quali
figura il Darfur, colpito da una guerra civile scoppiata nel
2003 e nella quale sono morte circa 300 mila persone con 2,5
milioni di sfollati, secondo le stime dell’Onu. (ANSA).
Fonte Ansa.it