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Viktor Elbling
“La Germania è apertissima a continuare a cooperare pienamente con l’obiettivo di una maggiore sicurezza e una minore criminalità nel Mediterraneo. Per quello che riguarda la Missione Sophia, si sta lavorando adesso alle nuove regole d’ingaggio. Su questo è in corso un dialogo con tutti i partner che partecipano all’operazione”. Lo dice l’ambasciatore tedesco a Roma, Viktor Elbling, in un’intervista all’Agi, precisando che Berlino “continuerà ad avere un ruolo attivo nella missione”.
Elbling – nato a Karachi 59 anni fa, tra l’altro anche studi in Italia, già ambasciatore in Messico – con l’Agi ha voluto affrontare alcuni dei maggiori temi bilaterali e internazionali sul tavolo: dalla questione migranti (“c’è una grande concordanza tra i nostri due Paesi, abbiamo bisogno di una soluzione solidale ed europea”), ai rapporti economici tra Italia e Germania (“rappresentano un elemento di stabilità e solidità nella Ue”), al voto europeo di maggio (“l’Italia resta uno dei Paesi fondamentali nell’integrazione”), fino al tema delle relazioni diplomatiche con l’attuale crisi Italia-Francia (“la cooperazione rimane cruciale, lo sanno tutti i governi europei”).
Ambasciatore Elbling, ha fatto molto scalpore quella che è apparsa come una sospensione dell’Operazione Sophia, ossia la missione navale volta a bloccare il traffico di migranti e a fermare i naufragi nel Mediterraneo. La Germania continuerà il suo impegno?
“Lo scopo della missione continua a essere attuale: battersi contro i trafficanti migranti nel Mediterraneo. E in questo la Germania continua a fare la sua parte: siamo nel quartier generale, il personale tedesco è presente sulla nave guida della missione. Ma naturalmente il tema del mandato cambia col tempo. Ed è su questo che stiamo lavorando: è in corso un dialogo con tutti i partner che partecipano all’operazione”
In generale, quello dei migranti è uno dei temi più dibattuti fra Italia e Germania. Crede che su questo tema vi siano due visioni diverse?
“In realtà io penso che sul fronte immigrazione vi sia una concordanza molto forte tra i nostri due Paesi. Ambedue pensiamo che vi sia bisogno di una soluzione solidale, europea, che funzioni per tutti i Paesi Ue. Anche in Germania siamo convinti che si debba trovare una soluzione comune per i Paesi di primo approdo. La situazione che abbiamo adesso non è sostenibile, dobbiamo trovare una risposta europea. Per quello che ci riguarda, anche sulle navi che hanno prestato soccorso ai migranti nel Mediterraneo ci siamo dimostrati molto solidali, come nel caso Sea Watch, quando abbiamo accettato di accogliere alcuni dei migranti. Una posizione riconosciuta anche dalle autorità italiane”.
In questi giorni si parla molto del Pil italiano, se l’Italia sia in recessione oppure no. Che problema pone l’attuale situazione economica italiana?
“Abbiamo molto in comune dal punto di vista economico. Siamo due Paesi che dipendono in maniera forte dalle esportazioni: per cui se c’è un rallentamento globale ci tocca da vicino. Ma Italia e Germania sono due grandi partner industriali in Europa: abbiamo un alto livello di integrazione industriale, dipendiamo l’uno dall’altro. In molti prodotti tedeschi c’è tanta tecnologia italiana. Le imprese, grandi, piccole e medie, cooperano in modo molto molto stretto. E sono sicuro che questo sia un elemento di solidità e di stabilità nelle relazioni commerciali ed economiche. Non solo italo-tedesche, ma anche europee”.
In vista delle elezioni europee, molti descrivono lo scenario come contrapposizione tra europeisti e sovranisti. E’ cambiato qualcosa per la Germania da quando c’è l’attuale governo italiano? Che prospettive ci sono dal punto di vista della Ue?
“Vista dalla Germania, l’Italia resta uno dei Paesi fondamentali per l’integrazione europea. Che per noi tedeschi è veramente una ragione di Stato. In questo Roma è uno dei player essenziali. Nel mio Paese continua ad esserci una grande maggioranza per i partiti democratici, che stanno chiaramente dalla parte della Costituzione. Non voglio giudicare quel che succede negli altri Paesi: la parola spetta agli elettori. Vedremo i risultati, ma è molto difficile oggi dare un pronostico su quali saranno le future alleanze. Ma è estremamente positivo il fatto che si parli tanto di queste elezioni europee. Dimostra che l’interesse dei cittadini verso le istituzioni Ue è cresciuto. È un dato importante. Non è sempre stato così”.
La Francia ha richiamato l’ambasciatore italiano: anche dal punto di vista simbolico è un gesto molto forte. Pensa che l’attuale stagione politica porti con sé un cambio di paradigma nelle relazioni diplomatiche tra i Paesi?
“Noi pensiamo che sia essenziale mantenere relazioni costruttive, molto strette, tra i tutti Paesi della Ue. L’Europa è costruita su questo. Ma non vedo un cambiamento enorme nel mondo di relazionarsi tra gli Stati, sui grandi temi continuiamo a cooperare con grande intensità. Come si è visto anche con la Brexit, sulla quale tra i partner europei c’è una grande coesione. È nell’interesse di tutti lavorare insieme, e tutti sappiamo che i maggiori dossier – dai cambiamenti climatici al commercio, dalla finanza alla lotta contro il terrorismo passando per le migrazioni – trascendono il livello nazionale. La cooperazione continua essere cruciale. Sono convinto che questo lo sappiano bene tutti i governi europei”.
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