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Sull’Irlanda del Nord è tornata l’ombra del terrore

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Torna la tensione in Irlanda del Nord: all’indomani dell’autobomba esplosa di fronte al tribunale di Derry, la polizia ha arrestato due giovani nell’ambito delle indagini sull’attentato. La pista principale seguita dagli investigatori punta alla Nuova Ira, un gruppo terroristico dissidente nato nel 2012 dall’unione di vari gruppuscoli.

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, un camioncino per il trasporto pizza è stato rubato da due uomini armati intorno alle 18 di sabato ed è stato successivamente lasciato alle 19.23 di fronte al Tribunale, dove è saltato in aria mezz’ora più tardi, senza fortunatamente fare vittime. Poco prima una telefonata aveva avvertito un’organizzazione di beneficenza che aveva allertato la polizia. Gli agenti sono riusciti a evacuare in tempo gli edifici circostanti, tra cui un albergo e un ricovero per anziani.

“Volevano uccidere”

Per gli investigatori, si è trattato di un “dispositivo grezzo” e l’attentato è stato “incredibilmente spericolato”. Secondo il vice capo della polizia, Mark Hamilton “è stato un chiaro tentativo di uccidere”. “Le persone sono state evacuate giusto in tempo, ma la bomba è detonata mentre stavamo lasciando l’area”, ha aggiunto, sottolineando di aver avuto a disposizione solo 10 minuti. “La Nuova Ira, come la maggior parte dei gruppi repubblicani dissidenti nell’Irlanda del Nord, è piccola, in gran parte non rappresentativa e determinata a riportare la gente indietro dove non vuole tornare”, ha aggiunto. 

C’entra qualcosa la Brexit?

Derry si trova a una manciata di chilometri dal confine con l’Irlanda e i gruppi paramilitari sopravvissuti alla cessazione delle ostilità dichiarata dall’Ira da anni sono contrari al ritorno di una frontiera fisica tra le due Irlande, obiettivo dei settori politici britannici che sostengono la ‘hard Brexit’. Arlene Foster, leader del Dup, il piccolo partito unionista ultraconservatore nordirlandese, che tra l’altro tiene in vita il governo centrale di Theresa May, non ha esitato a parlare di “attentato terroristico”.

Anche il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha condannato “l’attacco terroristico con autobomba”. “Non c’è alcuna ragione o giustificazione possibile per tali atti di terrore, che cercano di far riprecipitare l’Irlanda del Nord nella violenza e nel conflitto”. 

I fantasmi del passato

Per trent’anni i ‘Troubles’, il conflitto tra repubblicani nazionalisti e lealisti unionisti, hanno insanguinato la provincia britannica prima che nel 1998 l’Accordo di pace del Venerdì Santo mettesse fine al bagno di sangue, sopprimendo i posti di controllo militare alla frontiera. Ora, con la Brexit, quello che si vuole evitare è proprio che torni quel confine fisico tra le due Irlande e il cosiddetto ‘backstop’, la clausola di garanzia immaginata per evitarlo, è al centro della trattativa. 

Derry è la città dove, il 30 gennaio del 1972, militari britannici aprirono il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili, colpendone 26 e uccidendone 14. L’evento è passato alla storia come ‘Bloody Sunday’, il sabato di sangue.

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