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Telefonini dismessi e riciclati per fare le medaglie dei Giochi di Tokyo 2020

Telefonini dismessi e riciclati per fare le medaglie dei Giochi di Tokyo 2020

Afp

Il tedesco Markus Wasmeier 

Non sono soltanto il massimo riconoscimento a cui un atleta può aspirare, il simbolo di un successo che durerà in eterno: le medaglie olimpiche, dai prossimi Giochi di Tokyo 2020, saranno anche ecosostenibili. Oro, argento e bronzo, i materiali di cui sono fatte, provengono dai dispositivi elettronici riciclati, cioè da vecchi device giunti a fine vita. Invece di finire dimenticati in un cassetto, smartphone, macchine fotografiche digitali, computer e console portatili sono stati raccolti in giro per il Giappone e ora verranno smontati per consentire il recupero degli elementi preziosi.

Quasi 7 mila kg di metalli ricavati dai rifiuti elettronici

Nei dispositivi che maneggiamo tutto il giorno ci sono metalli preziosi come l’oro, formidabile conduttore di elettricità. Ce n’è in piccolissime quantità, naturalmente: uno smartphone può arrivare a contenerne tra i venti e i trenta milligrammi, ad esempio, ma considerate le dimensioni del mercato elettronico nipponico si fa in fretta a raggiungere cifre da capogiro.

Così, a meno di due anni dal lancio dell’iniziativa, il Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo ha annunciato che la raccolta dei vecchi dispositivi sta andando a gonfie vele: i 2700 chilogrammi di bronzo necessari a premiare i terzi classificati erano già stati messi da parte a giugno dell’anno scorso, mentre rimane aperta la caccia all’oro, di cui è stato recuperato il 93,7% dei 30,3 kg cercati.

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Un po’ più indietro la raccolta dell’argento, fermo a 3500 kg su 4100, richiestissimo perché utilizzato per le medaglie sia del primo che del secondo classificato. Sì, le medaglie d’oro sono fatte quasi interamente di argento e contengono appena 6 grammi d’oro ciascuna. A Tokyo, in ogni caso, sono fiduciosi di farcela entro la fine di marzo.

Numeri da capogiro: 5 milioni di smartphone, 47 mila tonnellate di device

L’iniziativa, lanciata il primo aprile del 2017, ha registrato una partecipazione enorme. A novembre 2018, si legge sul sito dei Giochi di Tokyo, erano state raccolte 47.488 tonnellate di dispositivi nei 1.594 municipi governativi aderenti, mentre nei negozi di Ntt Docomo, il principale operatore telefonico nipponico, erano arrivati altri cinque milioni di smartphone.

I Giochi, che si svolgeranno tra il 24 luglio e il 9 agosto 2020 e poi tra il 25 agosto e il 6 settembre, assegneranno circa 5 mila medaglie: il coronamento di un sogno inseguito per anni attraverso allenamenti, sacrifici e sforzi (ma che alle volte capita anche di perdere, come ammesso dal campione di pallavolo Luigi Mastrangelo su Instagram commentando una foto dell’ex ginnasta Fabrizia D’Ottavio).

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