(ANSAmed) – BELGRADO, 30 DIC – In Croazia per tutta la notte
si è continuato a scavare tra le macerie di Petrinja, Sisak e
delle altre località colpite dal violento terremoto di ieri alla
ricerca di possibili superstiti o altre eventuali vittime. Il
bilancio del sisma di magnitudo 6.4 è ancora fermo ad almeno
sette morti e decine di feriti, molti dei quali in coindizioni
gravi.
Nelle prime ore di stamane, come riferiscono i media
regionali, altre tre scosse di magnitudo 4.9, 4.8 e 4.7 si sono
registrate nella regione di Sisak e Petrinja, una cinquantina di
km a sud della capitale Zagabria, devastata dal terremoto di
ieri. Finora non sono giunte notizie di ulteriori danni
importanti o nuove vittime. Migliaia di persone terrorizzate per
paura di nuovi crolli hanno trascorso la notte nelle auto o
nelle strade riscaldandosi con falò e riparandosi dal freddo con
coperte e indumenti caldi. Petrinja, la località più duramente
colpita, è semidistrutta, ma danni notevoli hanno subito anche
Sisak, capoluogo della regione interessata dal sisma, Glina,
Majske Poljane. Nella stessa Zagabria – già scossa lo scorso
marzo da un forte terremoto di magnitudo 5.5 – si sono
registrati nuovi danni a case e edifici pubblici. Danneggiate in
particolare le sedi del governo e del parlamento che ieri sono
state velocemente evacuate. Nelle zone colpite continuano ad
affluire squadre di soccorritori e della protezione civile da
tutto il Paese. L’Esercito ha mobilitato 300 militari, mentre
l’Italia ha inviato una unità della nostra protezione civile.
Nella tarda serata di ieri il premier croato Andrej Plenkovic ha
annunciato un primo stanziamento di aiuti pari a 16 milioni di
euro. Aiuti sono stati promessi dall’Unione europea, e nelle
prossime ore è atteso nel Paese balcanico Janez Lenarcic,
commissario Ue per la gestione delle crisi. (ANSAmed).
Fonte Ansa.it