Circa 5mila manifestanti anti-governativi hanno occupato in serata un trafficato snodo stradale nella parte nord di Bangkok, nell’ultima di una serie di proteste pacifiche organizzate dallo scorso luglio da un movimento di studenti contro il governo di Prayuth Chan-ocha e per la riforma della monarchia. L’evento di oggi è giunto dopo che il capo delle forze armate ha negato di star pensando a un colpo di stato, una rassicurazione che però non ha convinto i manifestanti.
La protesta di oggi si è svolta nell’ormai consueto clima giocoso, con papere di plastica giganti (ormai uno dei simboli del movimento), alieni verdi, dinosauri – un riferimento alla vetusta classe politica del Paese, generali compresi – e raffigurazioni di Babbo Natale. Un’altra manifestazione è prevista per domenica, come ormai praticamente ogni weekend.
Nonostante l’inventiva del movimento, i numeri dei presenti alle manifestazioni sono calati rispetto ai picchi di ottobre, senza che l’establishment dia segnali di essere disposto ad accogliere le domande dei giovani. Contemporaneamente, i media statali e la macchina della propaganda monarchica cercano di costruire consenso attorno alla figura del re Vajiralongkorn, rimasto in Thailandia per quasi due mesi senza tornare alla sua residenza in Germania.
La diffidenza verso le parole del generale Narongphan Jitkaewtae, a capo delle forze armate da pochi mesi, si spiega anche con il fatto che simili dichiarazioni a negare la volontà di un golpe sono state pronunciate anche dai suoi predecessori prima dei colpi di stato del 2006 e del 2014.
Fonte Ansa.it