(ANSA) – BANGKOK, 20 MAR – La polizia thailandese ha usato
oggi cannoni ad acqua e proiettili di gomma fuori dal Grand
Palace di Bangkok, dopo che dei manifestanti hanno sfondato una
barricata di container nel corso di una protesta per chiedere
riforme alla monarchia.
I disordini nella capitale thailandese si susseguono sin da
quando il movimento pro-democrazia ha preso il via, lo scorso
luglio, sollevando richieste per una revisione
dell’amministrazione del premier Prayut Chan-O-Cha e una
riscrittura della Costituzione. Le richieste più controverse
comprendono anche una riforma della monarchia, tra cui
l’abolizione delle leggi draconiane sulla diffamazione reale.
A Sanam Luang, un campo storico di fronte al palazzo, era
stato eretto un muro di container, con due file una sull’altra,
per tenere i manifestanti a distanza, ma un’ora dall’inizio del
raduno, alcuni di essi hanno usato delle corde per abbattere parte della fila superiore, consentendo una piccola apertura. I
manifestanti che sono riusciti a passare hanno poi lanciato
bottiglie molotov a decine di poliziotti schierati davanti ai
camion con i cannoni ad acqua, a circa 100 metri di distanza,
che a questo punto sono intervenuti per impedire ai manifestanti
di avvicinarsi. La polizia ha poi inseguito i manifestanti
lontano dall’area, sparando proiettili di gomma e gas
lacrimogeni. In serata, la maggior parte dei manifestanti si era
dispersa, con solo alcuni attivisti irriducibili ancora sul
posto.
Dall’inizio delle manifestazioni, oltre 60 persone sono state
accusate di aver infranto la draconiana legge sulla diffamazione
reale e alcuni dei leader più importanti sono stati arrestati.
Le leggi proteggono il potente re Maha Vajiralongkorn e la sua
famiglia dalla diffamazione, ma i gruppi per i diritti umani
affermano che il loro ampio uso significa che qualsiasi cosa
percepita come critica può portare una persona in prigione fino
a 15 anni, per ogni accusa. (ANSA).
Fonte Ansa.it