E’ quanto è durata la prima storica stretta di mano tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. “Il processo di denuclearizzazione partirà della Corea partirà molto presto”, ha annunciato il tycoon
Singapore – Una storica stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong-un suggella il successo del vertice a Singapore terminato oggi con la firma di un documento congiunto in cui il leader nordcoreano si è impegnato per una “denuclearizzazione completa” della penisola e a garantire “pace e prosperità” nella regione. “Il processo di denuclearizzazione partirà molto presto“, ha assicurato Trump, che ha offerto a Kim “garanzie di sicurezza“.
La prima storica stretta di mano è durata 13 secondi. Poi Trump e Kim si sono parlati per 41 minuti nel primo vertice tra Stati Uniti e Corea del Nord dalla guerra di Corea del 1950-1953. Il summit è stato poi allargato alle delegazioni. “Abbiamo avuto un incontro storico, abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle, abbiamo firmato un documento storico, il mondo vedrà questo importante grande cambiamento“, ha detto il leader nordcoreano Kim Jong-un, esprimendo “gratitudine a Trump per aver consentito che questo incontro avvenisse“. Da parte sua il presidente Usa ha assicurato che inviterà sicuramente Kim alla Casa Bianca e che ci saranno altri incontri. Nel documento congiunto è stato sancito l’impegno per “nuove relazioni” tra i due Paesi.
Per Trump il summit sull’isola di Sentosa, a largo di Singapore è “l’avvio di una straordinaria relazione”, il legame è ora “speciale“. Il documento firmato, ha assicurato, è “molto importante e complessivo, c’è molta soddisfazione, molta gioia. Abbiamo trascorso molto tempo insieme ed è andato molto meglio di quello che si potesse prevedere e questo porterà tanto di più, è un onore essere con il presidente Kim“, ha sottolineato Trump prima di stringere la mano e dare una pacca sulle spalle al leader di Pyongyang. Ci sono state delle difficoltà “ma le abbiamo superate tutte e oggi siamo qui“, ha affermato Kim del summit, iniziato puntuale alle 9 (le 3 in Italia) nell’hotel Capella, dove sventolavano una vicina all’altra, bandiere statunitensi e di Pyongyang.
Trump è stato affiancato dal segretario di Stato Mike Pompeo, dal consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton e dal capo di gabinetto John Kelly. Ad accompagnare Kim, tra gli altri, Kim Yong-chol, numero due di Pyongyang, ricevuto alla Casa Bianca all’inizio del mese con la missiva formato gigante inviata del dittatore nordcoreano, quando il programmato summit sembrava sull’orlo del collasso. “Non è stato facile arrivare a questo punto. I vecchi pregiudizi e le vecchie pratiche sono stati degli ostacoli ma li abbiamo superati“, ha affermato Kim definendo il vertice “un grande preludio per la pace“. Il leader si Pyongyang si è concesso perfino una battuta stringendo nuovamente la mano a Trump davanti alle telecamere. “Molti nel mondo penseranno che è un film di fantascienza“, ha scherzato.
“Il cambiamento è possibile e questo incontro con Kim lo dimostra“, ha dichiarato Trump. “Ringrazio Kim per averci permesso questo primo passo per un futuro più brillante e più roseo“, ha aggiunto. “E’ stato un incontro storico, sono un emissario del popolo americano e consegno un messaggio di pace. Siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo delle relazioni delle nostre nazioni“, ha precisato.
Trump ha anche parlato di diritti umani: “E’ una situazione dura, non c’è dubbio“, ha aggiunto. “Faremo qualcosa, continueremo e alla fine giungeremo a un accordo, perché al di fuori della questione nucleare è uno dei principali problemi“.
Le conversazioni sono continuate durante la colazione di lavoro a base di cocktail di gamberi e insalata di avocado, polpo, costolette di manzo servite con patate e broccoli al vino rosso, maiale in agrodolce e riso, baccalà con ravanelli. Come dessert, tortino al cioccolato, gelato alla vaniglia e tropezienne. Poi la firma del documento, prima della quale Trump ha mostrato a Kim “the beast“, la macchina presidenziale e dopo la quale Kim e la sua delegazione sono rientrati al St. Regis, prima di ripartire per Singapore.