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Trump e Kim: “Il 12 giugno sarà un giorno speciale per la pace nel mondo”

Il presidente americano e il leader nordcoreano hanno definito il tema del loro futuro incontro a Singapore: smantellamento dei missili nucleari di Pyongyang in cambio di investimenti economici da parte degli Usa

«Cercheremo di renderlo un momento davvero speciale per la pace nel mondo». Così il presidente americano Donald Trump si è espresso riguardo all’ incontro – che molti già definiscono “storico” – in programma fra lui e il leader norcoreano Kim Jong-un, a Singapore il 12 giugno.
Sul tavolo un’agenda basata sullo scambio “pace e sicurezza per aiuti economici”: da una parte dunque lo smantellamento dell’arsenale militare di missili nucleari di Pyongyang, dall’altra l’impegno americano di compiere importanti investimenti economici in vari campi (per esempio sovrastrutture come ferrovie e strade)  in territorio nordcoreano. Un territorio, lo ricordiamo, oppresso da un’endemica povertà, visto che da molti anni la principale voce che pesa sul bilancio nordcoreano è costituita delle spese militari.
 
La piccola città stato asiatica di Singapore è stata scelta per due motivi:  1) perché garantisce gli altissimi standard di sicurezza necessari a questo incontro di vertice. 2) perché è una delle poche nazioni al mondo ad ospitare una ambasciata di Pyongyang. La Corea del Nord infatti attualmente ha relazioni diplomatiche ufficiali soltanto con una decina di Stati al mondo. Almeno finora. Perché se Washington e Pyongyang firmeranno davvero un grande accordo politico-economico, e se a questo succederà l’accordo di pace tanto atteso fra le due Coree, le cose potrebbero davvero cambiare per la Corea del Nord, decretando la fine del suo isolamento.

Come si è arrivati allo storico appuntamento di pace. Il 2017 è stato l’anno dell’escalation nel lancio di missili nucleari nordcoreani, un programma militare che ha avuto il suo culmine a novembre con il lancio di prova di un missile capace di colpire sia l’Europa sia gli Usa. A quel punto, gli sforzi congiunti di Usa e Cina (potente “guardiano” della Corea del Nord) hanno portato alla svolta del 2018: prima Kim ha annunciato per maggio la chiusura del sito di test nucleari a Punggye-ri,  poi si è tenuto l’incontro tra il leader nordcoreano e quello sudcoreano, Moon Jae-in, concluso con l’auspicio di un trattato di pace (atteso dalla fine della guerra di Corea nel 1953) e di una completa denuclearizzazione della penisola coreana. Ieri, accompagnati dal Segretario di Stato Mike Pompeo, sono tornati negli Usa tre ostaggi americani da tempo detenuti nelle carceri nordcoreane. Infine oggi l’annuncio ufficiale dell’incontro Trump-Kim che si terrà a Singapore il 12 giugno.

 

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