Donald Trump ha “posticipato” i dazi sulle auto Ue e giapponesi di 180 giorni e ha ordinato il proseguire delle trattative con Bruxelles e Tokyo. «Il rapporto inviatomi» dal segretario al Commercio mette in evidenza che la ricerca e lo sviluppo nell’industria automobilistica americana «è vitale per la sicurezza» nazionale. Ma l’aumento delle «importazioni di auto e di componenti, insieme ad altre circostanza, hanno negli ultimi 30 anni concesso agli stranieri un vantaggio competitivo rispetto ai produttori americani» ha detto Trump. La quota delle case automobilistiche americane sul mercato statunitense è scesa, passando dal 67% del 1985 al 22% del 2017.
«IMPORTAZIONI USA RADDOPPIATE»
«Durante questo periodo il volume delle importazioni è quasi raddoppiato da 4,6 milioni di unità a 8,3 milioni di unità. Nel 2017 gli Stati Uniti hanno importato auto per oltre 191 miliardi di dollari di valore», ha aggiunto il presidente americano, «una delle circostanze che esacerbano gli effetti di queste importazioni sono mercati stranieri come quello dell’Unione Europea e del Giappone, che impongono significative barriere all’import dell’industria automobilistica dagli Stati Uniti».
BERLINO: «RISULTATO DELL’UE»
«Accogliamo con favore il fatto che la Casa Bianca non abbia imposto nuovi dazi sulle importazioni di veicoli a motore dall’Europa. È un segnale importante per l’economia tedesca ed europea che per il momento potrebbe impedire una nuova escalation del conflitto commerciale», ha detto il ministro tedesco dell’Economia Peter Altmaier, secondo cui la decisione di Washington «è anche il risultato di un’azione risoluta e congiunta da parte dell’Ue e degli Stati membri».