(ANSA) – SFAX, 06 NOV – Strade invase da spazzatura, cattivi
odori: a Sfax, seconda città e centro economico della Tunisia,
residenti e ong hanno lanciato oggi un grido di allarme sulla
cattiva gestione dei rifiuti nel Paese. Montagne di sacchi di
immondizia, puzzolenti e ricoperti di mosche, si accumulano da
più di 40 giorni in diversi distretti della città, anche vicino
a ospedali, negozi e scuole.
“La situazione è più che difficile, è in senso stretto
catastrofica”, denuncia Mohamed Boujalabane, che risiede a Sfax,
centro da oltre un milione di abitanti. “A causa dei cattivi
odori e delle mosche, non possiamo più quasi lavorare, ci siamo
lamentati in Comune ma ad oggi non c’è ancora alcuna soluzione”,
aggiunge il macellaio Rabeh Abid. Dopo la chiusura della
principale discarica nella regione di Aguereb a fine settembre,
i comuni “rifiutano di raccogliere i rifiuti finché lo Stato non
avrà trovato soluzioni”, ha dichiarato all’ Afp Hamdi Chebâane,
esperto di recupero dei rifiuti per il consorzio di associazioni
ambientali ‘Green Tunisia’. Il risultato è che “questa regione
sta attualmente vivendo una situazione ambientale catastrofica”,
ha spiegato.
Secondo i media locali, questa discarica sarebbe stata chiusa
dopo le proteste contro lo scarico di rifiuti chimici in un
sito, destinato solo ai rifiuti domestici. Il 21 ottobre la
ministra dell’Ambiente, Leila Chikhaoui, in visita a Sfax, ha
proposto ai comuni del distretto urbano di Sfax la creazione di
altri spazi destinati alla raccolta e al trattamento dei
rifiuti, lontano dalle abitazioni, per stoccarli almeno
momentaneamente, ma questa soluzione temporanea è stata respinta
dai residenti.
Le difficoltà legate al trattamento dei rifiuti sono
ricorrenti in Tunisia, dove la maggior parte dei 2,5 milioni di
tonnellate di rifiuti raccolti ogni anno viene interrata nelle
discariche, senza essere trattati o inceneriti, e solo una
piccola quantità viene riciclata, secondo diverse organizzazioni
internazionali. (ANSA).
Fonte Ansa.it