Nuova ondata di arresti stamani in Turchia con l’accusa di legami con la presunta rete del magnate e imam Fethullah Gulen, che Ankara accusa di aver orchestrato il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016. Sono almeno 146 i mandati di cattura emessi da diverse procure del Paese. L’operazione più massiccia è stata coordinata dai magistrati nella provincia occidentale di Smirne, dove sono stati emessi ordini d’arresto per 82 sospetti, tra cui 70 soldati tuttora in servizio attivo, accusati di essersi infiltrati nelle forze armate per conto del network eversivo. I blitz ordinati dai magistrati sono stati effettuati in 39 diverse province, portando finora ad almeno 63 arresti. In un’altra operazione coordinata sempre dalla procura di Smirne sono stati emessi altri 44 mandati di cattura nei confronti di ex agenti di polizia accusati di essere in contatto con i cosiddetti “imam sotto copertura”, ossia presunte figure di comando della rete gulenista. Altri 20 sospetti sono ricercati per ordine della procura di Ankara con l’accusa di aver utilizzato ByLock, la app di messaggistica istantanea con cui, secondo i magistrati, i golpisti si scambiavano informazioni criptate.
Fonte Ansa.it