Rabbia, frustrazione e violenze riesplodono in America dopo che un gran giurì ha deciso di non incriminare nessuno dei tre poliziotti bianchi per la morte di Breonna Taylor, la 26enne operatrice sanitaria afroamericana uccisa mentre dormiva col suo fidanzato in un controverso blitz notturno antidroga lo scorso marzo a Louisville, in Kentucky. L’unica contestazione formalizzata è stata nei confronti di uno dei tre agenti, Brett Hankison, accusato di “condotta pericolosa”, ma per aver sparato colpendo l’abitazione dei vicini. Gli altri due invece sono stati ritenuti “giustificati” nell’uso della forza per aver risposto al fuoco del fidanzato, che tuttavia pensava ad un intruso. Una decisione che ha scatenato nuovamente le proteste in molte città americane e suscitato lo sdegno nel mondo della politica ma anche dello sport e dello spettacolo: da Lebron James a Megan Rapinoe, da George Clooney a Oprah Winfrey.
Fonte Ansa.it