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Zaki: attivisti, nuova campagna social per liberazione

(ANSA) – BOLOGNA, 01 GEN – Nel 2020 oltre 250mila persone da
tutto il mondo hanno firmato una petizione per chiederne il
rilascio, insieme a esperti delle Nazioni Unite e a una
risoluzione del Parlamento europeo, eppure Patrick George Zaki,
studente egiziano dell’Università di Bologna, è ancora in
carcere al Cairo. Per questo gli attivisti che si battono per la
sua causa lanciano nel primo giorno del 2021 una nuova campagna
social chiedendo agli utenti di Facebook di cambiare la foto
copertina con l’immagine del calendario di quest’anno con
impresso “l’unico proposito” per il 2021: “Patrick Libero”.
    “Mentre tutti pensano alle loro conquiste nel 2020 e ai
propri obiettivi per il 2021, abbiamo voluto condividere con voi
il nostro”, scrivono sulla Pagina Fb “Patrick Libero”.
    È quasi un anno che Patrick Zaki, ricercatore di 29 anni, è
detenuto in Egitto con accuse che spaziano dalla propaganda
sovversiva al terrorismo. A Bologna stava frequentando un master
europeo, fino al 7 febbraio scorso quando, atterrato al Cairo
per una breve vacanza in famiglia, è stato arrestato, torturato
secondo i suoi legali, e da allora è nel calvario di continui
rinnovi della custodia cautelare nonostante una mobilitazione
internazionale incessante in suo favore. Le sue ultime parole,
dal carcere di Tora, in una lettera consegnata alla famiglia
poco dopo Natale: “Fate sapere che sono qui perché sono un
difensore dei diritti umani”. Da alcune settimane le sue
condizioni, fisiche e soprattutto psicologiche, sono molto
peggiorate. Il ricercatore dorme per terra da mesi, soffre di
mal di schiena, non riesce a dormire e chiede soltanto di
tornare a studiare e di riabbracciare i propri cari. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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