Le Nazioni Unite, per ricordare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992, hanno istituito la Giornata Internazionale per la Biodiversità, che ogni anno ricorre il 22 maggio, allo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità. Per evidenziarne l’importanza e ribadire che la mancanza di tutela della natura può avere un impatto pesante su sicurezza alimentare e salute umana.
<<Il clima, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo umano – ha ricordato Saadia Zahidi, AD del WEF – devono essere considerati prioritari dai leader di tutto il mondo a cui ricordo che la cooperazione è l’unica via da seguire anche mentre stanno combattendo contro le crisi attuali>>.
Degrado ambientale: un grande pericolo per il futuro.
In occasione della giornata mondiale dedicata alla biodiversità, FederBio mette in guardia sul progressivo degrado ambientale che mette a repentaglio interi ecosistemi.
Lo sfruttamento intensivo del suolo e delle risorse naturali, la massiccia urbanizzazione unita all’incapacità di mitigare il cambiamento climatico stanno modificando interi biosistemi, mettendo a rischio estinzione piante e animali. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), sono oltre 41.000 le specie di animali e piante in pericolo, vale a dire il 28% di tutte quelle esistenti.
La transizione ecologica verso sistemi sostenibili e circolari come l’agricoltura biologica, che non utilizza sostanze chimiche di sintesi e si basa sulla conservazione della fertilità del suolo e sull’armonico sviluppo dei cicli naturali, rappresenta un’opportunità concreta per contrastare la perdita di biodiversità.
La presidente Mammuccini: invertire la rotta per evitare la perdita della biodiversità
<<L’agricoltura biologica – ha proseguito Mammuccini – che nutre la terra per mantenerla fertile, svolge un ruolo importante nella conservazione e implementazione della biodiversità. A sostenerlo è anche il recente studio Lampkin-Padel di IFOAM Organics Europe sull’impatto ambientale nel quale si evidenzia come al raggiungimento del 25% di superficie bio entro il 2030, uno degli obiettivi della strategia “Farm to Fork”, si determinerebbe un incremento complessivo di biodiversità pari al 30% sui terreni coltivati a biologico>>.
Cos’è FederBio
E’ una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali. Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio. La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.