Conoscere l’architettura, esplorarla attraverso la musica, sondarne gli spazi attraverso il modo in cui i suoni la attraversano e riverberano in essi, ascoltando brani musicali composti proprio per quei luoghi. È un invito all’attenzione e all’ascolto la quinta edizione del Festival Creature e il secondo capitolo dedicato all’esplorazione urbana attraverso la musica, che si svolge a Roma dal 15 novembre al 12 dicembre. La rassegna, organizzata da Open City Roma, nel 2020 aveva esplorato la città di sotto e quest’anno si occupa dell’architettura della città di sopra, aprendo gratuitamente le porte di alcuni dei luoghi più belli e inediti di Roma.
Terrazze di grande rilievo architettonico, storico e artistico, perlopiù chiuse al pubblico, diventano visitabili e sono percorse da brani musicali composti appositamente per quei luoghi, permettendo di indagare attraverso i suoni e la musica posti che siamo abituati a conoscere solo attraverso la vista, aprendo l’esperienza a un modo nuovo di comprenderne la storia e l’identità.
«Abbiamo scelto questi luoghi per raccontare paesaggi romani molto differenti tra loro – afferma Laura Calderoni, di Open City Roma, curatrice del Festival- e far scoprire tre differenti città. Sono visuali uniche e privilegiate, in cui lo sguardo può andare lontano fino ai confini della città, dove il ritmo degli edifici si perde nel fondale dei monti, che ci fanno riflettere sul nostro modo di “abitare” il mondo».
Open City Roma, associazione culturale che realizza la rassegna, sceglie ancora una volta luoghi insoliti, normalmente non deputati ad accogliere opere d’arte, e conferma l’obiettivo di sperimentare, di dare vita a nuove forme di ibridazione, di creare spiazzamento, mirando a sovvertire il punto di vista non solo sull’opera, ma anche sul contesto che la ospita, specialmente se questo è un luogo poco conosciuto.
Ascoltare l’architettura: i suoni della città di sopra
Tre i luoghi deputati a rappresentare la città in questa edizione, tre terrazze dalle quali Roma mostra un volto nuovo, tre posti normalmente inaccessibili che il Festival Creature apre al pubblico gratuitamente, permettendo di viverli attraverso l’ascolto di brani musicali originali. Ai visitatori verranno date cuffie professionali e smartphone, potranno ascoltare e mixare attraverso QRcode i brani composti e pensati appositamente per quegli spazi da tre musicisti coinvolti, selezionati e coordinati da Federico Borzelli.
La Terrazza INAIL, di fronte ai Mercati di Traiano, dalla quale con uno sguardo si abbracciano epoche lontanissime fra loro, in cui la stratificazione di storia e architettura lega indissolubilmente i resti dei fori imperiali, il Rinascimento, il Barocco e l’architettura dell’Otto-novecento. Attraverso le cuffie e un percorso a tappe i visitatori potranno ascoltare la composizione inedita dei musicisti di MetaDiaPason ispirata al paesaggio che si traguarda dalla terrazza (la visita si svolgerà il 27 e 28 novembre).
Ci sarà poi la visita alla Terrazza WPP-Ostiense che sarà accompagnata, invece, dalla musica di Adriano Viterbini. Il quartiere Ostiense, dominato da 4 gazometri, è un luogo in continua trasformazione che ci racconta il passato industriale di Roma e il suo presente creativo. Dalla grande terrazza della sede romana della WPP plc, si gode una vista che racconta questa dualità con gli edifici dell’Istituto Antincendi e della Dogana che nascondono il fiume, il nuovo edifico residenziale che scandisce il ritmo dei pieni e dei vuoti, il muro che la separa dalla antica Saccheria Sonino dal quale si vedono le gru di nuove trasformazioni in corso (la visita si svolgerà il 4 e 5 dicembre).
Dalla Terrazza Museo delle Mura ci si trova nella Porta San Sebastiano, una delle più grandi e meglio conservate porte delle Mura Aureliane, da qui si ha una vista a 360° su una delle aree più suggestive di Roma, dove la natura, il verde dei pini, dei cipressi e dei prati fanno da orizzonte alle emergenze architettoniche. Accompagnati dalla composizione inedita dei musicisti di Beng!Band, ispirata al paesaggio, si fa un viaggio attraverso il tempo che permette di abbracciare in un solo sguardo la Basilica di S. Giovanni che si fa strada dalla boscaglia, le muraglie dei palazzi dei nuovi quartieri che sembrano dei transatlantici incagliati nel verde, lo scheletro della Vela di Calatrava e il profilo dei Castelli romani che si intravede in lontananza (la visita si svolgerà il 10 e 11 dicembre).
I podcast, La musica si fa spazio
Ad accompagnare gli eventi del Festival Creature ci sarà una raccolta di podcast inediti dal titolo La musica si fa spazio, dedicati al rapporto tra musica e architettura, scritti da Giorgio Pasqualini e Paola Ricciardi con la voce di Sara Armentano. Ogni brano musicale è un viaggio nei luoghi in cui si sono svolte alcune delle più interessanti sperimentazioni sonore dal Novecento a oggi; allo stesso tempo le architetture e i paesaggi interpretati dai musicisti si trasformano da teatro di una performance musicale a veri e propri strumenti musicali e di indagine.
Tanti i temi affrontati dagli artisti nei loro podcast: l’identità di un luogo considerata attraverso i suoni nascosti, l’influenza che la musica e l’architettura hanno sui nostri comportamenti ed emozioni, la ricerca di quei musicisti che hanno cercato di costruire architetture invisibili, ricreando con i suoni la sensazione tridimensionale dello spazio. I podcast raccontano, così, di una sperimentazione lunga e stratificata che ha messo in relazione musica e architettura in forme di contaminazione reciproca, in cui i confini fra l’una e l’altra arte sono stati intenzionalmente annullati. Ascoltando i podcast ritroviamo luoghi iconici come il Millennium Bridge a Londra di Foster, Caro e Arup, la Dingo Fence in Australia, ossia la recinzione più lunga del mondo, e la Frances Howard Goldwyn Library a Hollywood, un’opera poco conosciuta dell’archistar Frank O. Gehry, ci riportano a Music for the airport di Brian Eno e con la storia poco nota dello spazio architettonico da cui il musicista trasse ispirazione, il rivoluzionario aeroporto di Colonia Bonn, per proseguire tra America e Giappone fino allo Spiral Building del Premio Pritzker Fumiko Maki e al musicista Yoshio Ojima, che compone una serie di brani pensati appositamente per rafforzare il messaggio dei suoi spazi. I podcast sono un esperimento musicale che ci fa interrogare sul significato di spazio che supera il concetto di architettura, per mettersi in relazione con le dimensioni del tempo e del paesaggio.
Workshop Cacciatori di suoni
Dopo la partecipazione attiva ed entusiasta degli studenti nella scorsa edizione, ecco la nuova edizione dei workshop Cacciatori di suoni, indirizzato alle scuole superiori di secondo grado.
Dopo la sessione teorica alle ragazze e ragazzi è chiesto di realizzare un brano originale che prenda spunto dall’architettura e dalla topografia del quartiere nel quale si trova il loro edificio scolastico. La traccia audio può essere composta da suoni naturali, registrati in presa diretta nel quartiere e da suoni eseguiti dai partecipanti con strumenti acustici o elettronici anche non convenzionali.
Il brano verrà pubblicato sul sito ufficiale del Festival Creature.