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Bertozzi & Casoni. Animalia

Bertozzi & Casoni, Cuccia brillo con setter inglese, 2018, ceramica policroma, cm. h. 60 x 170 x 116

Comunicato Stampa:
Prosegue a dicembre con una ​seconda mostra ​la rassegna ​Going To…Contemporary Art​, realizzata da ​M.Ar.Co Monza Arte Contemporanea​, in collaborazione con il Consorzio della ​Villa Reale di Monza ​a cura di ​Alberto Zanchetta​. Un progetto nato con lo scopo di divulgare la cultura visiva contemporanea e i suoi linguaggi espressivi.

Dopo la mostra inaugurale dedicata al disegno con Ie opere di Nicola Toffolini (27 settembre – 17 novembre 2019), è ora la volta della ​scultura​, e più precisamente del virtuosismo tecnico di ​Bertozzi & Cason​i ​- il duo artistico formato da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, attivo dal 1980 – che per la città di Monza esporrà una selezione delle più recenti ​opere in ceramica​. Animali e nature “non-morte”, iconografie che ci conducono inconsciamente a una riflessione sulla condizione del mondo contemporaneo e a una idea non scontata di bellezza.
Con un’incredibile deferenza al vero, le sculture di Bertozzi & Casoni si sovrappongono e si perdono nel ciclo dell’esistenza, in uno spazio ideale, che è stato eletto a discarica della contemporaneità. Costretti a nutrirsi dei residui prodotti dall’uomo, ​le piante e gli animali rappresentano la progenie di un’età della plastica e della spazzatura, un mondo del rifiuto e del riuso che sembra portare impresso il marchio della vergogna.
In queste ceramiche policrome si avverte un ​animus derelinquendi ​perché tutto è derelitto, e ​tutto è delitto; a ben guardare, in molte delle opere rinveniamo tracce di crimini efferati, a cui però non corrisponde nessun castigo. Nella bulimia iconografica di Bertozzi & Casoni ​affiorano i germi sopiti di un Barocco isterico e colposo, ​prepotente e caustico​. Secondo il ​curatore Alberto Zanchetta ​«abbiamo sempre creduto/sperato che il numinoso si nascondesse nei dettagli ma in queste sculture i dettagli rivelano soltanto le nefandezze della vita. Ed è sempre una questione di “dettagli” che induce gli artisti a corredare (e corrodere, o compromettere) le proprie opere con ornamenti-citazioni che impreziosiscono la tradizione del naturamortismo».
I materiali di risulta e di ripulsa realizzati dalla coppia di artisti non sono insensibili alla [in]civiltà dei consumi, a quell’effimero che normalmente è vissuto con ingombro e dolore. «​Le nature – “putrescenti” e talvolta “macabre”, ma non semplicemente “morte” – di Bertozzi & Casoni ​- prosegue Zanchetta- hanno il pregio di farci apprezzare la bellezza agonizzante della società moderna​, ​in qualsiasi forma essa si presenti.» «La loro capziosità tecno-poetica è a dir poco insidiosa, ci abbaglia così come fanno i barbagli della ceramica, assunta a cinica metafora dell’abbondanza e della prosperità. Per quanto riprovevoli siano i soggetti, noi stessi non sappiamo resistere al fascino malsano e decadente, agli spurghi e a tutti i liquami che infestano queste opere. È dai tempi di Giobbe nel letamaio che un simile immondezzaio non ci appariva tanto desiderabile».
Opening: 13 dicembre ore 19

Fonte

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