La mostra Carlo Scarpa. Vetri e Disegni. 1925-1931 al Museo di Castelvecchio è l’appuntamento autunnale dei Musei Civici di Verona.
Dedicata al celebre architetto veneziano e alla produzione della vetreria M.V.M. Cappellin & C., l’esposizione nasce della collaborazione con Le Stanze Del Vetro e Pentagram Stiftung ed è a cura di Marino Barovier, tra i più reputati esperti dell’arte vetraria muranese, insieme ad Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso della Direzione dei Civici Musei del Comune di Verona.
“Un’interessante opportunità – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani –, per vedere alcune delle più importanti realizzazioni della produzione vetraria del giovane Carlo Scarpa, al tempo designer e futuro promettente architetto, studente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Inoltre, l’esposizione permette di valorizzare l’attività dell’Archivio digitale Carlo Scarpa, di cui il museo di Castelvecchio è custode, offrendo allo stesso tempo la possibilità di ammirare opere di design di altissimo livello. Le creazioni prodotte da Scarpa dal 1925, infatti, aprirono la vetreria Cappellini alla modernità e alla fama internazionale”.
In mostra oltre una sessantina di opere eseguite dalla “Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C.” negli anni di collaborazione con Scarpa, che saranno accostati a circa una trentina di disegni attribuibili all’architetto veneziano, realizzati per la vetreria. Una rara occasione di confronto tra la creazione finale, in questo caso la selezione dei vetri esposti, i disegni originali e la documentazione fotografica d’epoca.
L’Archivio Carlo Scarpa di Verona, che ha sede al Museo di Castelvecchio, conserva infatti, insieme alla raccolta grafica sul restauro di Castelvecchio, la collezione dei disegni e delle fotografie relative ai vetri di Cappellin.
Acquisita nel 2004 nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato Paritetico Carlo Scarpa (2002-2013) Stato – Regione del Veneto, grazie ad Aldo Businaro, l’importante raccolta venne interamente affidata dalla Regione del Veneto all’archivio scarpiano veronese istituzionalizzato in quegli stessi anni.
L’eredità lasciata da Carlo Scarpa con il suo limpido restauro e allestimento, che oggi costituisce un modello museografico inscindibile dal suo archivio dei disegni, è un impulso continuo per l’attività di valorizzazione del patrimonio museale. La mostra rappresenta una speciale opportunità per conoscere un ulteriore tassello dell’opera di uno dei maestri dell’architettura del Novecento, e aprire ad un vasto pubblico un segmento nascosto dell’Archivio dei disegni, visibile solo in questa rara e temporanea occasione.
La mostra veronese trae spunto e approfondisce ulteriormente quella tenutasi nel Le Stanze del Vetro, sull’isola di San Giorgio Maggiore di Venezia, e intitolata La vetreria M.V.M. Cappellin e il giovane Carlo Scarpa 1925-1931, curata da Marino Barovier, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019.
I Musei Civici di Verona si allacciano così ad una precisa linea espositiva dedicata al grande architetto veneziano.
Allo stesso tempo danno seguito a un percorso di valorizzazione dell’arte vetraria avviato nel 1960 da Licisco Magagnato con la mostra “Vetri di Murano 1860-1960”, allestita dallo stesso Carlo Scarpa al Palazzo della Gran Guardia con la curatela di Astone Gasparetto. Proprio in quell’occasione, Scarpa progettò alcune vetrine per l’esposizione che si ritroveranno ora nella mostra in sala Boggian, restaurate e riutilizzate nell’allestimento dell’architetto Ferruccio Franzoia: allievo e collaboratore del maestro veneziano, collezionista ed esperto dell’arte vetraria.
Negli ultimi anni altre due mostre sono testimonianza del costante interesse per l’attività artistica legata al vetro, Vinicio Vianello: il design del Vetro (2007) e Giorgio Vigna. Stati Naturali (2013). In quest’ultima esposizione l’artista ha saputo creare un intenso e serrato dialogo tra le proprie opere, l’arte antica e l’architettura del celebre complesso museale scarpiano.
In concomitanza con l’apertura al pubblico il 23 novembre, prende avvio anche un percorso di iniziative – in collaborazione con realtà private e pubbliche – che attinge ispirazione dal mondo antico come la mostra Vetri Romani al MATR Museo Archeologico al Teatro Romano, a cura di Margherita Bolla e, passando da Carlo Scarpa, arriva al contemporaneo.
A corredo un catalogo edito da Franco Cosimo Panini.