Un segnale di fiducia e un grazie a chi ha
combattuto la pandemia in prima linea si sono levati da piazza
Libertà a Udine in occasione dell’apertura della ventiseiesima
edizione di Friuli Doc.
Il taglio del nastro della manifestazione è stato affidato al
governatore del Friuli Venezia Giulia, presente assieme agli
assessori regionali alle Attività produttive, alle Infrastrutture
e territorio e alle Finanze, accanto al sindaco e agli
amministratori di Udine e ai primi cittadini di Trieste e Gorizia.
Il tema della pandemia e di una ripartenza nel rispetto delle
regole che segnano le diverse modalità con cui si svolge l’evento
(con Covid box per il rilevamento della temperatura e obbligo di
registrazione all’ingresso) si sono fatte eco nei vari interventi.
Dopo i primi mesi che hanno imposto la chiusura,
l’Amministrazione regionale punta ora a combattere
definitivamente la pandemia con norme certe che assicurino posti
di lavoro, ripresa economica e turistica, quest’ultima già
visibile nel sold out registrato durante l’estate in montagna e
nel buon andamento della stagione balneare degli ultimi due mesi.
Per questo l’evento rappresenta un esempio del Friuli Venezia
Giulia che non si ferma.
Ma è “grazie” la parola che ha avuto più eco nella cerimonia di
apertura: grazie alla comunità dei cittadini del Friuli Venezia
Giulia per aver espresso un grande senso di responsabilità e di
rispetto per la salute altrui nei mesi più difficili, grazie ai
professionisti della sanità e alla Protezione civile per la
gestione dell’emergenza e grazie al professor Silvio Brusaferro,
insignito del Sigillo della città di Udine per aver portato con
onore ed orgoglio il Friuli Venezia Giulia ai vertici
dell’Istituto superiore della sanità da cui ha diretto quella che
egli stesso ha definito “una sfida totale” per l’Italia, primo
tra i Paesi occidentali a dover affrontare l’impatto del
coronavirus.
L’Amministrazione regionale ha riconosciuto in Brusaferro un uomo
di grande valore scientifico che ha cercato sempre di garantire
risposte nei momenti più difficili.
Dal canto suo, Brusaferro ha attribuito i risultati della propria
lunga carriera e della sua più recente e difficile prova
professionale all’eccellenza del sistema sanitario regionale in
cui ha lavorato per anni e al valore accademico dell’Università
di Udine nel panorama nazionale e internazionale. Ha quindi
richiamato le figure di Marino Tremonti, recentemente scomparso,
di Tarcisio Petracco, di Ardito Desio e di monsignor Battisti
quali punti di riferimento dei più alti valori civici e
professionali della terra friulana.
Un grazie che si è tradotto anche nei riconoscimenti andati a
Luca Lattuada, direttore medico del Santa Maria della
Misericordia di Udine, Stefano Giglio, presidente dell’Ordine
delle professioni infermieristiche di Udine, Stefania Marzinotto,
coordinatrice dell’Area biologia molecolare dell’Asufc, Alessia
Del Canto della Clinica malattie infettive dell’ospedale di Udine
e Amedeo Aristei direttore della Protezione civile regionale.
Quanto a Friuli Doc, la manifestazione ambisce a confermare la
qualità dei prodotti friulani in un contesto cittadino rinnovato
ed elegante che ha il suo simbolo nella nuova veste di via
Mercato Vecchio.