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Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori

Orari: lunedì / mercoledì / giovedì, 10 – 19; venerdì / sabato / domenica, 10 – 21. La biglietteria rimane aperta fino a un’ora prima della chiusura

Costo del biglietto: Intero 15 €, Ridotto 12 €; solo progetti temporanei Intero 10 €, Ridotto 8 €. Gratuito Visitatori sotto i 18 e sopra i 65 anni Visitatori con disabilità Giornalisti accreditati o in possesso di tessera stampa in corso di validità

Comunicato Stampa:
Fondazione Prada presenta “Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”, un progetto espositivo concepito da Wes Anderson e Juman Malouf, dal 20 settembre 2019 al 13 gennaio 2020 nella sede di Milano. 

Organizzata in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la mostra riunisce 537 opere d’arte e oggetti selezionati dal regista cinematografico Wes Anderson (Houston, 1969) e dall’illustratrice, designer e scrittrice Juman Malouf (Beirut, 1975) e provenienti da 12 collezioni del Kunsthistorisches Museum (Collezione egizia e del Vicino Oriente, Antichità Greco-Romane, Galleria dei Dipinti, Museo Etnografico, Museo del Teatro, Collezione di Antichi Strumenti Musicali, Dipartimento di Armi e Armature, Carrozze, Kunstkammer, Gabinetto di Numismatica, Biblioteca, Collezione del Castello di Ambras) e da 11 dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna. I due musei gemelli inaugurati nel 1891 sono tra le istituzioni culturali più rilevanti in Austria e in Europa. Il primo raccoglie più di 4 milioni di opere collezionate dalla famiglia degli Asburgo e poi dalla Repubblica d’Austria a partire dal Duecento-Trecento. Il secondo, uno dei più grandi musei di scienze naturali al mondo, riunisce più di 20 milioni di oggetti. Il progetto esplora un lungo arco temporale che si estende dal 3.000 a.C., datazione attribuita all’oggetto più antico in mostra, un bracciale di perle in faience egizia del Kunsthistorisches Museum, al 2018, l’anno a cui risalgono tre uova di emù provenienti dalla raccolta del Naturhistorisches Museum.

“Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” è una riflessione sulle motivazioni che guidano l’atto di collezionare e sulle modalità con le quali una raccolta è custodita, presentata e vissuta. Guardando al passato e ispirandosi al modello della Wunderkammer, la mostra sfida i canoni tradizionali che definiscono le istituzioni museali, proponendo nuove relazioni tra queste e le loro collezioni, tra le figure professionali e il pubblico dei musei. La scelta delle opere, effettuata seguendo un approccio non accademico e interdisciplinare, dimostra non solo una conoscenza approfondita dei due musei da parte di Anderson e Malouf, ma testimonia anche risonanze e corrispondenze inattese tra i lavori raccolti e gli universi creativi dei due artisti. Il percorso espositivo è costituito da gruppi di opere: dagli oggetti di colore verde ai ritratti di bambini, dalle miniature agli strumenti di misurazione del tempo, dalle scatole agli oggetti in legno, dai ritratti di nobili e gente comune a soggetti naturali quali il giardino, meteoriti e animali presentati come reperti scientifici o come rappresentazioni artistiche.

La selezione comprende Il Sarcofago di Spitzmaus, una scatola di legno egiziana che contiene la mummia di un toporagno del IV secolo a.C., a cui il titolo della mostra rende omaggio; opere d’arte classica come Busto di matrona, scultura romana in marmo della seconda metà del I sec. a.C. e Ritratto di mummia: Giovane uomo con corta barba (prima metà del II secolo d.C.), una preziosa testimonianza della pittura egizio-romana; dipinti cinquecenteschi e seicenteschi come Ritratto di Casimiro di Brandeburgo-Bayreuth, Margravio di Bayreuth (1522) e Ritratto di vecchio uomo e fanciulla (1530-‘40) entrambi di Lucas Cranach il Vecchio, Ritratto del Duca Giovanni Federico, Elettore di Sassonia (1550- ‘51) di Tiziano Vecellio e Ritratto di Isabella d’Este (1600-1601) di Peter Paul Rubens; strumenti militari come Elmo in forma di volpe (1526-29), appartenuto a Ferdinando I e Armatura per bambino (1568-1570) realizzata per Carlo d’Austria, figlio dell’Arciduca Ferdinando II; suppellettili e oggetti preziosi come Fenice (1610-20), una scultura in avorio realizzata dal Maestro delle Furie, Coppa a forma di conchiglia con Nettuno (1620-30) di Ottavio Miseroni e Smeraldo su piedistallo in rame dorato (1596), proveniente dal Naturhistorisches Museum, un manufatto costituito da smeraldi di diverse dimensioni provenienti dalla Colombia, assemblati in Tirolo per simulare un esemplare eccezionale per dimensioni e qualità.

“Spitzmaus Mummy in a Coffin and other Treasures” è stata presentata al Kunsthistorisches Museum di Vienna tra novembre 2018 e aprile 2019. La mostra a Milano ne rappresenta una seconda versione, più estesa per superficie espositiva e per numero di opere selezionate. L’allestimento originale con il suo percorso di stanze e vetrine, concepito dai due artisti curatori come uno scrigno con i suoi tesori, è trasportato negli spazi della Fondazione Prada come un ready-made.

La mostra si espande nel piano terra del Podium per creare un ambiente ispirato alla tradizione del giardino all’italiana con la presenza di elementi che evocano siepi e padiglioni allegorici tipici del parco rinascimentale. Il principale riferimento storico di questa nuova configurazione concettuale e visiva è il Castello di Ambras a Innsbruck, residenza progettata dal 1570 dall’architetto Giovanni Battista Guarienti, sul modello delle grandi corti italiane, per ospitare le collezioni dell’Arciduca Ferdinando II di Asburgo e della moglie Philippine Welser. Oggi Ambras è parte del Kunsthistorisches Museum ed è considerato come il museo più antico al mondo. Uno dei suoi edifici, il cosiddetto Castello Inferiore, è stato concepito con l’intento di condividere con gli ospiti e i visitatori un patrimonio artistico che fino ad allora era destinato unicamente al piacere e all’educazione del sovrano e della famiglia reale.

Il progetto è completato da un libro d’artista edito da Fondazione Prada. Si presenta come un contenitore che include disegni, riproduzioni e materiali vari e, citando come modello la Boîte en-valise di Marcel Duchamp, riprende l’idea del museo portatile e della collezione personale. Il volume approfondisce i contenuti del progetto con una prefazione di Wes Anderson, una conversazione tra i due curatori associati della mostra Mario Mainetti (Fondazione Prada) e Jasper Sharp (Kunsthistorisches Museum), un questionario redatto dai 23 curatori dei due musei di Vienna e il racconto del percorso espositivo attraverso le parole di Wes Anderson, Juman Malouf, Jasper Sharp e dell’attore Jason Schwartzman.

Wes Anderson è nato a Houston in Texas nel 1969. La sua filmografia include Bottle Rocket (Un colpo da dilettanti, 1996), Rushmore (1998), The Royal Tenenbaums (I Tenenbaum, 2001), The Life Aquatic with Steve Zissou (Le avventure acquatiche di Steve Zissou, 2004), The Darjeeling Limited (Il treno per il Darjeeling, 2007), Fantastic Mr. Fox (2009), Moonrise Kingdom (Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore, 2012) e The Grand Budapest Hotel (Grand Budapest Hotel, 2014). Il suo ultimo lungometraggio, uscito nel 2018, è Isle of Dogs (L’Isola dei cani).

Juman Malouf è nata a Beirut in Libano nel 1975 ed è cresciuta a Londra. Lavora come illustratrice e designer in ambito teatrale, cinematografico e nella moda sia negli Stati Uniti che in Europa. Il suo primo romanzo The Trilogy of Two è stato pubblicato nel 2015.

 

 

 

Fonte

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