Kiluanji Kia Henda, The Geometric Ballad of Fear, 2019, inkjet print on matt paper, 100 x 120 cm.
Costo del biglietto: intero 5 euro; ridotto 3 euro (dai 18 ai 25 anni); gratuito under 18 e prima domenica del mese
Il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro presenta, da venerdì 31 gennaio a domenica 1 marzo 2020, la prima grande mostra personale in un museo europeo dedicata a Kiluanji Kia Henda (Luanda, Angola, 1979), uno dei più significativi artisti e attivisti di origine africana nello scenario dell’arte contemporanea.
Something Happened on the Way to Heaven è una mostra curata da Luigi Fassi, direttore del MAN, prodotta ad hoc per il museo di Nuoro che in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission ha invitato l’artista a soggiornare sull’isola e a offrire il proprio sguardo estetico sulla Sardegna. Il progetto ripropone una modalità di invito-residenza già attivato lo scorso anno con l’artista franco-ivoriano François-Xavier Gbré e prosegue una linea di ricerca avviata dal MAN sulla scena artistica africana contemporanea.
Something Happened on the Way to Heaven presenta una serie di opere scultoree e installative realizzate ex-novo da Kiluanji Kia Henda durante il soggiorno sull’isola, accanto a lavori fotografici precedentemente prodotti. Nelle opere di nuova produzione le bellezze paesaggistiche della terra sarda si fondono con le tracce architettoniche della Guerra Fredda e delle basi militari ancora presenti sull’isola.
Il progetto espositivo sarà poi presentato dal MAN all’interno degli spazi espositivi della Galerias Municipais di Lisbona nel mese di ottobre 2020.
Kiluanji Kia Henda
L’artista vive e lavora tra Luanda, in Angola, e Lisbona. Nato a Luanda nel 1979, Kiluanji Kia Henda è stato inserito nel 2014 dalla rivista politica americana “Foreign Policy” tra i Leading Global Thinkers più influenti del nostro tempo.
La poetica di Kiluanji Kia Henda può, infatti, inscriversi nel cosiddetto “artivismo”, predisponendo una riflessione estetica che prende le mosse dalla storia del suo paese, in particolare sulla complicata relazione tra colonialismo e post-colonialismo. L’artista proviene infatti da un Paese, l’Angola, segnato da una delle più lunghe guerre civili del continente africano e da uno stato di perenne metamorfosi dove l’accesso alla storia e alla sua testimonianza sono possibilità ridotte e latrici di conflitti irrisolti.
Kiluanji Kia Henda pone al centro del suo lavoro un confronto con l’eredità della storia occidentale per riflettere su temi cruciali del dibattito africano, europeo e globale, quali la migrazione, il nazionalismo e il ruolo della memoria come fattore di civiltà.
L’artista lavora principalmente con la fotografia, il video e l’installazione nella forma del light-box ma anche attraverso opere inscrivibili nei paradigmi della land-art.
Nel 2007 ha rappresentato l’Angola alla Biennale di Venezia, mentre nel 2014 ha partecipato con la videoinstallazione “Concrete Affection” alla quattordicesima Biennale di Architettura di Venezia; il video parte dalle riflessioni del giornalista polacco Ryzard Kapucinski, pubblicate nel libro “Another day of life – Angola 1975”. Tema centrale del tutto sono le guerre civili che hanno dilaniato il paese nel corso degli ultimi giorni di dominazione portoghese.
Nel 2017 ha vinto il Frieze Artist Award.
Opening: venerdì 31 gennaio 2020 ore 19.00