Orazio Alfani, Deposizione, Perugia, Oratorio di San Bernardino
L’opera, oggi custodita alla Galleria Borghese di Roma, conobbe già una prima replica importante per la chiesa di S. Agostino ad opera di Domenico Alfani, amico e sodale di Raffaello, e di suo figlio Orazio nel 1554, quindi più di mezzo secolo prima del colpo di mano che privò Perugia di una delle sue opere più celebri, gettando i cittadini nello sgomento.
Scipione Borghese cercò di riparare il torto commesso spedendo per l’altare Baglioni una copia, tradizionalmente riferita al Cavalier d’Arpino e oggi conservata in Galleria, mentre Sassoferrato realizzò una replica per S. Pietro e numerosi pittori rimasti anonimi ne fecero altre per chiese e palazzi.
La sequenza giunge fino agli inizi del XVIII secolo, a riprova di quanto l’immagine fosse rimasta sempre viva nel senso civico, religioso ed estetico dei perugini.