Presentata oggi al Teatro Romano di Verona l’ottava edizione del Festival della Bellezza dedicato a “Dante e l’espressione poetica”, che si configura tra le più prestigiose e originali proposte per ricordare il Sommo Poeta a 700 anni dalla morte con 30 eventi connessi tra loro in luoghi danteschi, città d’arte e siti Unesco introdotti e ispirati da un verso dantesco.
Annunciata una nuova ospite, Frida Bollani Magoni, astro nascente del canto e del pianismo italiani, che a Villa Mosconi Bertani in Valpolicella interpreterà capolavori di diversi generi musicali nel concerto “La poesia della musica”.
“Dopo un anno e mezzo di pandemia, la cultura riprende saldamente il suo posto in alcuni fra i contesti più belli del mondo. Cultura come momento di approfondimento sull’uomo e sulla sua capacità di fare arte, cultura come socialità ed anamnesi delle dinamiche collettive, ma anche come riflessione sul presente e su un futuro che si presenta gravido di incognite. Questo è il Festival della Bellezza” ha dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Sono intervenuti alla presentazione il sindaco di Verona Federico Sboarina: “Il Festival della Bellezza è un’istituzione ed è ormai nel dna di Verona, simbolo di un gioco di squadra vincente – ha sottolineato -. Grazie a una programmazione e a un lavoro di grande qualità il progetto quest’anno si allarga ad altri luoghi del territorio: una visione che mi piace molto”, e Arianna Porcelli Safonov, tra i protagonisti del Festival, che ha sottolineato: “Verona è un luogo speciale in cui si crea un’alchimia particolare. Sono felice di essere ospite di questo Festival. La mia sarà una riflessione sulla presunta narcolessia di Dante e sugli infiniti aspetti della narcolessia stessa come ancora di salvataggio, oggi, per il genere umano”.
Il Festival è inaugurato il 21 luglio al Teatro Romano di Verona da Toni Servillo con Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?, anteprima del monologo teatrale di Giuseppe Montesano. Al Teatro Romano, sede tradizionale del festival, vanno in scena altri 12 appuntamenti, suddivisi in due periodi: dal 21 al 25 luglio e dall’11 al 15 settembre. Il Festival si snoda poi tra agosto e dicembre lungo un itinerario che va dall’Anfiteatro e l’Auditorium del Vittoriale, all’Isola del Garda, a Villa Mosconi Bertani a Negrar, al Teatro Bibiena a Mantova, al Giardino Torrigiani a Firenze, al Palazzo della Ragione a Padova, al Teatro Olimpico di Vicenza, scenari tra i più rappresentativi della storia artistica italiana.
In questi contesti intellettuali e artisti propongono spettacoli e riflessioni sul valore della rappresentazione poetica, nell’accezione hegeliana della poesia come la più alta forma d’arte in quanto la più idonea a esprimere lo spirito. Figura centrale è Dante col suo avventuroso viaggio nella condizione umana attraverso figure iconiche e situazioni archetipiche. Gli eventi evidenzieranno anche il legame tra la sua storia e quella dei luoghi: Dante della Divina Commedia è uomo in esilio, Verona e il Veneto sono stati per lui luoghi cruciali.
Il programma
Al Teatro Romano di Verona, dal 21 al 25 luglio, al monologo di Toni Servillo (21 luglio) segue il Concerto dantesco “Bestiale Comedìa” di Vinicio Capossela (22 luglio). Su un grande tema filosofico dantesco Umberto Galimberti propone la riflessione “Anima e corpo. Un dualismo ingannevole” (23 luglio); Gloria Campaner interpreta i 24 Preludi di Chopin, tra le massime espressioni poetiche musicali (24 luglio); Alessandro Piperno con “La vendetta in Dante e Proust” (25 luglio) indaga come il sentimento di rivalsa possa originare l’opera d’arte, consentendo di imporre la propria visione. Si torna al Teatro Romano dall’11 al 15 settembre: nel concerto di Francesca Michielin (11 settembre) si evidenziano i tratti espressivi della contemporaneità, in quello di Gino Paoli (12 settembre) rivivono i primi grandi classici di poesia e musica. La poetica dell’immagine nel cinema è evocata da Sandra Milo che, dialogando con Guido Barlozzetti, ripercorre le sue esperienze artistiche con maestri come Renoir, Rossellini e Fellini; Luca Barbareschi (13 settembre) e Arianna Porcelli Safonov (14 settembre) propongono argute riflessioni teatrali sul filo conduttore di un verso dantesco. Vittorio Sgarbi (14 settembre) racconta Dante attraverso la poetica di versi e immagini che hanno creato i linguaggi della modernità; Massimo Recalcati (15 settembre) muove da un’affascinante idea dantesca per una riflessione su bellezza e idealizzazione.
Dal 3 al 5 agosto all’Anfiteatro del Vittoriale vengono proposti appuntamenti sulla più influente espressione poetica della contemporaneità, la canzone d’autore: Alice canta capolavori di Battiato (3 agosto); lo stesso giorno, il 4 agosto, Gino Paoli, con Danilo Rea, ripercorre il grande repertorio che ha inaugurato la stagione dei cantautori e Mogol, col pianista Gioni Barbera, porta in scena, attraverso canzoni dal vivo e racconti, i suoi versi evergreen che hanno segnato il nostro immaginario; il 5 agosto Morgan al pianoforte connette in una lezione musicale inedita Dante, D’Annunzio, la poesia e i cantautori.
A Villa Mosconi Bertani, in Valpolicella, altro territorio dantesco veronese, oltre al concerto dell’1 settembre di Frida Bollani Magoni va in scena il 2 settembre Stefano Massini con un racconto di lucida e tagliente ironia su turbamenti e contraddizioni della condizione esistenziale contemporanea.
Il Festival tra settembre e ottobre propone incontri con 4 personaggi centrali della Divina Commedia in luoghi emblematici: Igor Sibaldi evoca la figura di San Francesco all’Isola del Garda (10 settembre), dove il Santo ha soggiornato di ritorno dall’Oriente, e quella di Beatrice a Firenze al Giardino Torrigiani (5 ottobre); al Teatro Bibiena di Mantova (21 settembre) Massimo Cacciari tiene una lectio su Dante e Virgilio, a Padova al Palazzo della Ragione (16 ottobre) Melania Mazzucco racconta Dante e Giotto.
A Firenze, al Giardino Torrigiani, il 5 ottobre Dacia Maraini riflette su “Dante, la poesia, la lingua, le donne, l’amor cortese”; a Vicenza, al Teatro Olimpico, il 4 novembre Mogol interpreta l’evoluzione della canzone a partire dai versi danteschi, attraverso la svolta di Bob Dylan e il racconto delle proprie opere.
Il Festival si chiude a dicembre all’Auditorium del Vittoriale con un dialogo tra Alessandro Barbero e Giordano Bruno Guerri su Dante e l’Italia, ideale compendio di questo percorso poetico tra luoghi e personaggi simbolo della nostra cultura.