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Sostenibilità ed eCommerce le sfide del futuro dell’Agroalimentare italiano

Food Summit 2021

I primi passi per uscire dalla crisi legata alla pandemia e affrontare il futuro, per le imprese leader del settore agroalimentare italiano sono lo sviluppo digitale e la crescita della sostenibilità di tutta la filiera.
È quanto emerso dal Food Summit 2021, «Sintonizzati sul futuro. Visioni, sfide e strategie», evento dedicato a imprenditori e top manager del largo consumo organizzato da Gruppo Food, che si è tenuto nei giorni scorsi al
Teatro Farnese di Parma (su gentile concessione del Complesso Monumentale della Pilotta – Ministero della Cultura), per celebrare i 30 anni della rivista Food. Circa 300 ospiti da tutta Italia, per un incontro a cui hanno partecipato alcune delle principali imprese di Food&Beverage del Paese e della GDO nazionale, per tracciare le linee dello sviluppo del prossimo futuro di un settore economico che rappresenta circa il 4% del Pil nazionale complessivo.
Il settore agroalimentare ha retto alla crisi meglio di altri, soprattutto grazie all’export, che è lievemente cresciuto, segnando +1,2% tendenziale, anche nell’ annus horribilis 2020, mentre quasi tutti gli altri settori (tranne la farmaceutica) registravano cifre in rosso.
Tra le sfide per il futuro dell’agro-alimentare italiano, in primis digitale, sostenibilità, biologico ed efficienza delle filiere: dall’indagine svolta da Intesa Sanpaolo che ha coinvolto la rete commerciale dei gestori, emerge che il
12% delle imprese ha in programma investimenti in soluzioni digitali nel processo produttivo e l’11% dedicherà risorse all’e-commerce e al marketing digitale, mentre il 34% sta ripensando le politiche di approvvigionamento a favore di fornitori italiani. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’agro-alimentare italiano ha fatto grandi progressi negli ultimi dieci anni: l’analisi dei dati Eurostat mostra una riduzione del 22% nelle emissioni di gas serra del settore (kg per euro di valore aggiunto). Inoltre, le aziende che hanno investito nel biologico hanno realizzato un maggior incremento di Ebitda (+29%) rispetto alle tradizionali (elaborazioni su dati ISID- Intesa Sanpaolo Integrated Database).
Una sostenibilità di cui i consumatori hanno una conoscenza sempre più a 360° (non solo packaging riciclato o riciclabile ma anche origine degli ingredienti, filiera, benessere animale, sostenibilità sociale…) ma che vedono come una responsabilità nelle mani di produttori e retailer: più del 60% dei consumatori considera infatti la sostenibilità sempre più importante o molto importante nella scelta dei prodotti, ma il 75% è disposto a pagare al massimo il 10% di sovrapprezzo per un prodotto più sostenibile.
“Dal confronto reso possibile dall’evento di oggi – ha sottolineato Paolo Dalcò, editore e owner di Food e voce di Osservatorio Food, centro di raccolta e analisi dati, ultimo nato del Gruppo, proprio in occasione del trentennale di quest’anno – emerge che la sostenibilità della filiera agroalimentare nazionale sarà la principale leva di crescita per le aziende del settore nell’immediato futuro.
Grandi e piccoli player sono chiamati a una profonda trasformazione culturale, con tutti gli strumenti a loro disposizione, a partire dallo sviluppo digitale, nell’ottica di una transizione ecologica, che è la sfida più importante per il Paese, e alla ricerca di un giusto punto di equilibrio tra redditività e sostenibilità”.
Al termine dell’evento, Paolo Dalcò, in occasione del 30° anniversario di Food, ha consegnato alle aziende selezionate il Premio Per i successi ottenuti nella distribuzione italiana e il Premio Per la miglior ristorazione italiana.
I riconoscimenti sono stati assegnati in base alla penetrazione nel mercato nazionale dove la società opera, alla soddisfazione dei clienti e ai risultati economici e finanziari. La selezione è stata condotta della redazione di Food che collabora ogni anno con le società Mediobanca, Nielsen, Iri Infoscan e Gfk.

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