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Dal 24 aprile la nuova edizione della Lake Como of Advanced Studies 2023

Fino al 13 ottobre docenti, studiosi, ricercatori si troveranno a Como per attività di studio su temi scientifici

Uno dei quattro settori di intervento dell’attività filantropica di Fondazione Cariplo è rappresentato da Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico.  – Afferma Enrico Lironi, consigliere cda Fondazione Cariplo – Ogni anno vengono emessi bandi finalizzati alla ricerca di base in ambito biomedico, psicosociale, malattie rare e recentemente sugli effetti post covid.

Fondazione Cariplo ha poi compreso la necessità di investire risorse nella formazione. Da qui il sostegno agli Istituti Tecnici e Professionali, l’aiuto ai giovani ricercatori e sin dalla nascita della Lake Como School l’erogazione di un contributo annuale determinante affinché lo sforzo congiunto con le Università dell’Insubria, della Bicocca, della Statale di Milano, di Pavia e del Politecnico di Milano, si traducesse nella promozione di una Scuola di Alta Formazione nell’ambito dei sistemi complessi.

Le tematiche affrontate spaziano tra argomenti differenti e la formula ormai collaudata ha consentito uno sviluppo numerico ragguardevole, frutto dell’alta qualità dei docenti ed esperti internazionali che attraggono laureati, dottorandi e giovani studiosi da tutto il mondo. – Conclude Enrico Lironi – Fondazione Cariplo è soddisfatta per il meritato successo che anche quest’anno la Lake Como School sta ottenendo, consapevole che la ricerca e la diffusione del sapere – unitamente alla bellezza della splendida cornice di Villa del Grumello di Como – sono fattori che rafforzano l’identità territoriale nel mondo.>

Saranno 29 le scuole internazionali ospitate quest’anno a Como La prima scuola in programma dal 24 al 28 aprile sarà “Natura nelle fonti giuridiche romane nature in the roman legal sources” Questa scuola testimonia che la LCS ha attenzione anche per gli aspetti non strettamente scientifici. La scuola vedrà riuniti esperti di diverse università italiane assieme a colleghi di università straniere (dalla Università di Berna, al college de France, dalla Università di Vienna a quella di Cracovia) per discutere alcuni interessanti aspetti del diritto romano.

<Organizzare un modello di alta formazione, in collaborazione con le Università lombarde, concretizza il ruolo della città di Como come luogo di eccellenza per la promozione delle scienze umane – Commenta Luca Levrini, presidente di Fondazione Alessandro Volta – Un ruolo che in questa edizione si caratterizza anche per le visioni umanistiche, volutamente legate alle celebrazioni pliniane. Sembra di continuare una narrazione di diffusione del sapere che nasce in epoca classica nella nostra terra, e che si integra oggi al tessuto accademico lombardo in un modello formativo di rete unica e consolidata a livello internazionale. Il numero di Scuole organizzate, l’alto profilo dei docenti e degli studenti attesi da tutto il mondo non possono che integrarsi perfettamente nei momenti in cui il concetto di alta formazione è crescita e soprattutto sviluppo creativo della cultura. Un doveroso grazie al professor Casati, cui la Fondazione Volta deve in tale ambito particolare riconoscimento e gratitudine, ma anche al professor Enrico Lironi che ha sempre incoraggiato e sostenuto il valore e prestigio concreto dell’iniziativa.>

La LCS si è ormai affermata a livello mondiale ed ha visto un crescente interesse e partecipazione da parte dei docenti delle università Lombarde.

Dalle 6 scuole del 2013, si è giunti alle 30 scuole del 2022. Il numero complessivo di studenti che ha partecipato alle attività lo scorso anno è stato di oltre 1500, dei quali, più della metà, proveniente da 50 paesi di tutto il mondo.

Nel corso degli anni le attività si sono sempre più spostate su temi di ricerca che riguardano le tecnologie future quali l‘intelligenza artificiale, il machine learning, le nuove tecnologie a favore della salute e dell’ambiente.

Un esempio su tutti è la scuola “Additive manufacturing in healthcare: from 3d printing to bioprinting” che si terrà dal 5 al 9 giugno. L’obiettivo è quello di stampare un organo umano perfettamente funzionante. Le liste di attesa per trapianti sono sempre più lunghe e una soluzione potrebbe essere proprio quella del “3d bioprinting”. Attraverso questa tecnica si possono combinare e depositare strato per strato, cellule e materiali biologici per arrivare a creare parti biomediche che hanno le stesse proprietà dei tessuti naturali. In questo modo si possono creare strutture complesse fino a creare organi interamente funzionanti, come stampare un cuore o un fegato in 3d. Sono già state create cellule che aiutano a combattere il cancro e si è riusciti a riprodurre tessuti del fegato umano che possono servire a riparare parti danneggiate del fegato. Questo campo è in rapido sviluppo ed una ricerca di mercato ha previsto che nei prossimi tre anni il mercato globale del bioprinting arriverà a circa 4 miliardi di dollari.

Da sempre la LCS ha ritenuto importante l’aspetto umanistico della formazione e quest’anno, per onorare il bimillenario della nascita di Plinio, ha organizzato due scuole che a lui fanno riferimento, una delle quali tratterà delle tecnologie digitali per lo studio e la preservazione della antichità: Indagini scientifiche per la conservazione e il restauro di oggetti d’arte: i dipinti su tavola dal 10 al 14 luglio e Far rinascere Plinio sulle rive del LarioThe bimillenary of Pliny the elder: a multidisciplinary and multilingual approach dal 25 al 29 Settembre.

<La ragione del successo delle nostre scuole è che la complessità e l’interdisciplinarietà sono sempre più presenti in tutti gli ambiti di ricerca in particolare per le discipline emergenti. Su questi temi la competizione internazionale è forte e la formazione di eccellenza sempre più sentita. Commenta Giulio Casati direttore della LCS – Siamo però arrivati al limite delle nostre capacità, sia in termini di spazio che di risorse economiche.  E temiamo di non riuscire a soddisfare l’ulteriore crescente domanda che proviene dagli Atenei lombardi. Questo dimostra il forte bisogno di alta formazione presente nel nostro Paese, indispensabile per sostenere il processo di innovazione.>

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