Erano i primi giorni di aprile, giorni durante i quali si parlò – giustamente – delle prime fiammate d’Africa. I modelli previsionali preannunciavano un riscaldamento sahariano imponente, segno inequivocabile della progressione stagionale.
Dobbiamo riprendere in mano l’argomento e sapete perché? Perché ci siamo, l’Anticiclone Africano sta cominciando a mettere la testa fuori dal guscio, allungandosi verso il Mediterraneo centrale. Per il momento sembra in grado di coinvolgere marginalmente il Sud, ma quel marginalmente potrebbe produrre oltre 30°C di temperature massime.
La preoccupazione è per giugno… Detto che anche maggio potrebbe proporci qualche fiammatina niente male, giugno potrebbe riservarci le prime bolle roventi sahariane. Quanto roventi lo vedremo poi, certo è che le premesse – o forse sarebbe meglio definirle promesse – lasciano poco spazio all’immaginazione.
D’altronde lo sappiamo, le annate caratterizzate dalla Nina spesso e volentieri si contraddistinguono per le frequenti ondate di caldo. Quest’anno oltre alla Nina vi sono anche altri elementi che remano in quella direzione e giugno potrebbe portarci i primi assaggi. Caldo record? Caldo eccezionale? Chissà, forse sì.
La buona notizia, se così si può dire, è che restiamo della nostra idea: le fiammate potrebbero essere temporanee. Violente sì, ma di breve durata. Nulla a che vedere col 2003, così come qualcuno vorrebbe farci credere. Quella fu, speriamo, un’Estate irripetibile.