Le avvisaglie c’erano ma ora è ufficiale: anche l’Italia parteciperà alle missioni lunari che la NASA ha intenzione di far partire nel 2024 (finanziamenti permettendo) in seno al programma Artemis.
L’annuncio è stato dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite un twit e dalla NASA mediante una nota ufficiale sul proprio sito che riportiamo.
L’amministratore della NASA Jim Bridenstine, in rappresentanza del governo degli Stati Uniti, ha firmato una dichiarazione congiunta di intenti con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro, in rappresentanza del governo italiano, esprimendo un forte interesse reciproco tra i due paesi nel perseguire i contributi italiani all’attività di esplorazione lunare nell’ambito del programma Artemis della NASA. La firma è avvenuta durante un incontro virtuale il 25 settembre.
“La firma di oggi rappresenta l’ultimo capitolo di una cooperazione di successo tra Stati Uniti e Italia nell’area dell’esplorazione spaziale”, ha affermato Bridenstine. “Con una lunga storia di collaborazione di successo nel volo spaziale umano, così come nella scienza della Terra e dello spazio, il forte sostegno del governo italiano ad Artemis assicura che questa partnership si estenderà alla cooperazione nella prossima fase di esplorazione sulla superficie lunare”.
Attraverso Artemis, la NASA farà atterrare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna nel 2024 e stabilirà un’esplorazione sostenibile della superficie lunare con i nostri partner commerciali e internazionali entro il 2028. Artemis è il prossimo passo nell’esplorazione umana ed è una parte della più ampia strategia dalla Luna a Marte della NASA. In particolare, le operazioni lunari della NASA forniranno all’Agenzia l’esperienza e le conoscenze necessarie per consentire una storica missione umana su Marte.
Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, sottolinea che con gli accordi attuativi saranno specificati nel dettaglio i contributi italiani al programma che permetteranno di realizzare il sogno di una presenza sostenibile in orbita e sulla superficie lunare: dai moduli abitativi, agli esperimenti scientifici, al sistema di telecomunicazioni.
Per Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, questo accordo vale per l’industria italiana circa 1 miliardo di euro.