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Anno senza ESTATE: spesso meteo avverso e più fresco

Nuovo aggiornamento del modello matematico del Centro Meteo Europeo (ECMWF) da cui apprendiamo delle straordinarie novità, in quanto annuncia una stagione estiva che si potrebbe realizzare con un clima abbastanza differente rispetto a come ci siamo abituati questi anni. 

Rammentiamo che non possiamo allegare a questo approfondimento le mappe, in quanto non è consentita la libera pubblicazione di vari prodotti del Centro Meteo Europeo.

Su base trimestrale, quindi Giugno, Luglio e Agosto 2020, la stagione dovrebbe essere peggiore rispetto alla media per quanto concerne le precipitazioni, la frequenza di nuvolosità, mentre per la temperatura dovremmo andare attorno alla norma dell’ultimo trentennio, quindi dovremmo avere una stagione estiva sotto tono rispetto agli altri anni.

 

È utile fare paragoni con un determinato anno per rammentare cosa avvenne, e quale fu la comune sensazione. Ad esempio, il trimestre estivo 2014 fu definito anomalo dalla stragrande maggioranza degli italiani, con clima fresco, piovoso e burrascoso. Ci furono molti eventi estremi. Ancora più indietro nel tempo annoveriamo il 2002 che fu ancor peggio. Il fresco del 2002 precedette il 2003 noto per il suo esasperante calore estivo.

Ma vediamo le anomalie previste dal Centro Meteo Europeo:

su gran parte del Nord Italia e le regioni tirreniche sino alla Campania, sono previste piogge superiori alla media. Decisamente maggiori alla norma nelle Alpi centrali e quelle orientali. Piogge inferiori alla norma nel settore adriatico centro meridionale e la Sicilia orientale. In media in Sardegna e Romagna.

La pressione atmosferica al suolo è prevista inferiore alla media nel Centro Nord Italia, con regime di Bassa Pressione frequente nell’Europa centro orientale, mentre l’Alta Pressione si dovrebbe stabilire di frequente ad ovest delle Isole Britanniche, in Atlantico. Posizione anomala, che per l’Italia è sovente origine di instabilità estiva.

La temperatura in Italia dovrebbe essere prossima alla media, con cenni persino sotto la norma trentennale in alcune aree di montagna, forse per il frequente brutto tempo pomeridiano.

In quota, a 500 hPa, ci dovrebbero essere valori barici di geopotenziale inferiori alla media in Francia, e correnti nord occidentali in Italia. In sostanza, non ci sarebbe l’egemonia per lunghi periodi dell’Alta Pressione sub-tropicale nota come Alta Pressione nordafricana.

In sostanza, si potrebbe paventare quanto sosteniamo da giorni, una stagione estiva che sarà reputata senza “estate” perché non caldissima come le precedenti.

Concretamente, siamo così abituati ad avere stagioni estive caldissime, che la normalità del trentennio climatico determina la sensazione di meteo rigido e maltempo. La differenza con il nuovo clima è che c’è stato un aumento della temperatura media, che il tempo è migliore rispetto al passato, con precipitazioni che si concentrano in brevi periodi. Oltretutto, gli Inverni sono più miti e soleggiati rispetto al passato, mentre le Estati sono quasi tutte influenzate dall’alta pressione del Nord Africa, se non da anticicloni europei roventi. 

In Italia la media delle temperature massime del mese di più caldo, nelle maggiori città italiane oscilla da 29 a 31-32°C, e non di certo i frequentissimi 35°C e più. Si profila una stagione estiva similare a quelle anno 1975-1995, con cenni all’anomalia anche acuta in alcuni periodo.

Riguardo ciò, saranno possibili ondate di calore africano imponenti, ma anche temporanei blocchi di Alta Pressione europea. Non ci sarà il perenne maltempo, il concetto è che sarà Estate, ma diversa rispetto a quelle a cui ci siamo abituati.

NOVITÀ’, abbiamo attivato il monitoraggio di ondate di calore, e per un arco temporale di due settimane la possibilità sembra essere medio scarsa, se non quasi assente. Lo abbiamo analizzato in un articolo di approfondimento. 

Queste proiezione, per ovvie ragioni, necessiteranno di avere conferma.

 

Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.

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