A68 è il nome dato ad uno dei più grandi iceberg mai visti, esteso quanto il Lazio e più della Liguria, che ad inizio estate 2017 si era staccato dal ghiacciaio Larsen C nella costa orientale della Penisola Antartica. Avevamo seguito con attenzione, fino all’avvenuto distacco a metà luglio del 2017.
Successivamente il ghiacciaio è rimasto quasi fermo, senza andare subito alla deriva come si temeva. Per circa un anno è rimasto quasi fermo, galleggiando nelle acque del Mare di Weddlell, allontanandosi di soli 200 chilometri dal luogo di origine.
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Le correnti marine e le tempeste hanno poi iniziato a spingere questa gigantesca piattaforma di ghiaccio sempre più a nord, tanto da spostarsi di circa 900 chilometri, costreggiando la Penisola Antartica. Ora quindi si avvia a raggiungere il mare aperto.
I glaciologi sono stupiti che le onde non abbiano ancora insidiato la sua integrità, con una superficie di circa 5800 chilometri quadrati. La rotta successiva dovrebbe condurre l’iceberg A68 prima verso Georgia del Sud e poi alle Isole Sandwich Australi dove, però, è difficile che possa arrivare ancora intatto.
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L’iceberg più grande che si era avuto finora, chiamato B15, era partito ben 11.000 chilometri quadrati nel 2000 e oggi, in dirittura d’arrivo verso le Isole Sandwich Australi, uno dei suoi pezzi più grandi si estende per “soli” 200 km2.
A-68 viene costantemente monitorato per la potenziale minaccia alla navigazione, anche se sono poche le navi che si avventurano in quelle acque. Gli occhi sono poi puntati anche sul Pine Island Glacier da cui sta per staccarsi un altro grande iceberg, grande circa 300 chilometri quadrati.
Si tratta di una piattaforma di ghiaccio estesa quasi come il Lago di Garda. Moltissime sono le crepe nel ghiaccio che negli ultimi mesi si sono ingrandite e allungate, sintomo che l’iceberg potrebbe staccarsi molto presto.
Pubblicato da Mauro Meloni