Il freddo ha ormai completamente abbandonato l’Italia, grazie all’espansione di un promontorio anticiclonico combinato a infiltrazioni umide atlantiche. Questo è però solo un piccolo antipasto del meteo che ci attende a partire dal fine settimana.
Una rimonta anticiclonica sub-tropicale si espanderà verso l’Italia ed il Mediterraneo Centrale, ma si eleverà fino alla Mitteleuropa arrivando a lambire le aree baltiche e meridionali scandinave. La risalita dell’anticiclone sarà favorito dall’affondo di una saccatura atlantica fredda verso l’Iberia ed il Marocco.
Masse d’aria calde in quota, di origine nord-africana, alimenteranno l’anticiclone, destinato a gonfiarsi a dismisura con massimi di pressione che si rafforzeranno tra Italia, Centro Europa e Balcani. Questo potente anticiclone sarà l’elemento caratterizzante dei primi giorni della prossima settimana.
Una bolla d’aria calda in quota supporterà l’anticiclone, favorendo inevitabilmente un deciso riscaldamento, che ci proietterà verso i primi tepori primaverili. Il caldo più insolito interesserà le medie latitudini europee.
Anticiclone persiste, a quando un cambiamento?
Quanto durerà l’anticiclone? Non poco, anche se ci sarà da monitorare una prima insidia legata proprio alla saccatura in sprofondamento tra Iberia e Marocco, in quanto determinerà l’isolamento di un minimo ciclonico in spostamento verso l’entroterra algerino.
Solo la Sardegna e localmente la Sicilia potrebbero essere lambite da qualche disturbo ad inizio settimana, portato da correnti umide sciroccali. Tuttavia, poi l’anticiclone schiaccerà più a sud quest’area ciclonica, che perderà energia. L’anticiclone prenderà pienamente il sopravvento sull’Italia.
Le correnti fredde di matrice russa si manterranno a debita distanza, interessando con vari impulsi l’estremo est dell’Europa. Anche i flussi atlantici non troveranno spazio, se non ad alte latitudini, a causa del muro anticiclonico su oltre mezza Europa.
Un cambiamento potrebbe aversi solo a cavallo tra gli ultimi giorni di febbraio e i primi di marzo, con un cedimento anticiclonico tutto da confermare. Il collasso dell’anticiclone potrebbe manifestarsi per un assalto di correnti più fredde dal Nord Atlantico o dall’area baltico-scandinava. L’inverno non è finito.