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Arriva la SABBIA DEL DESERTO, preludio al cambiamento: ecco quanto durerà

Il caldo degli ultimi giorni, che ha dominato su un’ampia parte d’Europa, è stato generato da un vasto anticiclone supportato dalla rimonta di masse d’aria calde d’estrazione subtropicale. Il pulviscolo sahariano è risalito sulle nazioni occidentali del Continente, lungo il bordo ascendente della struttura anticiclonica.

La concentrazione di polveri attesa per il 2 aprile, secondo Università di Atene

Sul resto d’Europa e sull’Italia hanno finora dominato cieli più puliti dal color azzurro cobalto, grazie al fatto di trovarsi nel cuore o lungo il bordo discendente della struttura di alta pressione. Adesso la situazione tende a cambiare, per via del progressivo cedimento del campo anticiclonico.

Il flusso di polveri sahariane invaderà anche i cieli dell’Italia a partire da ovest, che assumeranno così il tipico aspetto lattiginoso, se non giallognolo. Avremo infatti l’accentuarsi del richiamo di correnti meridionali in quota, dovuto all’approssimarsi di un minimo depressionario dalla Penisola Iberica.

Le polveri in cielo raggiungeranno la massima intensità tra venerdì e sabato. Questo afflusso di polveri sahariane coinciderà con un peggioramento, in quanto l’aria si farà più instabile per il cedimento della pressione. Non è esclusa la caduta di qualche pioggia sporca intrisa di sabbia del deserto.

I cieli si ripuliranno gradualmente da Pasqua

Nel corso del weekend di Pasqua le polveri desertiche tenderanno parzialmente a diradarsi. I cieli si ripuliranno a partire dal Nord Italia per l’arrivo di aria più fredda dai quadranti settentrionali, che favorirà però condizioni meteo più instabili con acquazzoni sparsi.

La presenza di polveri desertiche può avere un impatto anche sulla qualità dell’aria, contribuendo ad aumento la concentrazione delle polveri fini, le PM10. Tuttavia l’allarme su questo tipo d’inquinamento è dovuto principalmente a fattori antropici.

A proposito della sabbia sahariana depositatasi abbondantemente nel corso di vari eventi meteorologici nel mese di Febbraio, “i sistemi di controllo della radioattività ambientale gestiti da Arpa Piemonte non hanno riscontrato alcuna anomalia’’, diversamente da alcune notizie riportate dai media.

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