Il periodo immediatamente dopo Natale è quello dove è più facile provare tristezza e malinconia. Uno studio scientifico ha calcolato, tramite un’equazione matematica, i motivi per i quali il terzo lunedì di gennaio sarebbe addirittura il giorno più brutto dell’anno.

Il terzo
Nei primi anni Duemila, uno psicologo dell’università di Cardiff ha messo a punto un’equazione, tenendo conto di diverse variabili che vanno dal meteo, ai soldi spesi per Natale, fino ai sensi di colpa e al calo motivazionale post-feste.
A incidere è quindi anche l’aspetto meteorologico ed effettivamente, secondo altri studi, la malinconia legata alla stagione invernale, in questo periodo nella fase clou, esisterebbe davvero e colpirebbe più le donne degli uomini. Però fa eccezione la neve, che al contrario rende felici!
In alcuni Paesi questa ricorrenza viene presa molto sul serio: in Gran Bretagna tanti si assentano dal lavoro in questa data. Per risollevare l’umore, gli esperti consigliano di fare attività fisica, uscire con gli amici e concedersi qualche sfizio a tavola, nonostante le recenti festività.
Quest’anno però, a rendere più particolare il tutto e ad aumentare la difficoltà per contrastare la sensazione di tristezza, vi è la pandemia che ci ha tenuto compagnia per quasi tutto il 2020, con l’impossibilità di uscire con gli amici e di abbracciarsi.
In tanti non sanno che, contrapposto al Blue Monday, esiste anche il giorno più felice dell’anno che calcolò sempre Arnall nel 2005. Secondo i suoi calcoli infatti l’Happiest Day coinciderebbe con i giorni del solstizio estivo, compresi tra il 21 ed il 24 giugno.