L’Italia è stata spaccata in due negli ultimi giorni. Il maltempo ha avuto giustamente tanto risalto, in virtù delle piogge eccezionali che hanno investito in primis il Nord-Ovest, dando origine a situazioni alluvionali localmente devastanti.
Le regioni meridionali hanno invece avuto a che fare con il caldo di natura prefrontale. Correnti roventi d’origine sahariana hanno fatto impennare i termometri su livelli di stampo estivo, molto al di sopra della norma di ottobre.
A Palermo la colonnina di mercurio ha addirittura raggiunto sabato i 38 gradi, con ben +38.2°C all’Osservatorio Astronomico e +37.5°C a Punta Raisi. Il capoluogo palermitano è notoriamente soggetto alle clamorose impennate termiche quando spira lo scirocco sahariano, che scende dai rilievi.
Queste temperature rappresentano però dei nuovi record per il mese di ottobre. Oltre a Palermo, anche Lampedusa ha toccato un valore record con ben +33.9°C, battendo di quasi tre gradi il primato precedente risalente all’ottobre 1990.
Nell’ottica di questo autunno estremo record, non si può escludere il raggiungimento di nuovi picchi termici roventi nel corso di ottobre. Si prevedono infatti altre possibili invasioni d’aria sahariana, che potrebbero ancora estremizzare il clima dando energia alle pericolose perturbazioni in arrivo sull’Italia.
Il caldo estremo può arrivare anche verso fine ottobre, ne è una dimostrazione quanto accadde nel 1999 sempre in Sicilia con punte di 38,6°C a Catania Fontanarossa il 27 Ottobre e 38°C a Siracusa, tuttora record che rimangono assolutamente imbattuti.