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Captati segnali dalla via Lattea, mai così nitidi

Un segnale radio di brevissima durata è stato intercettato nella Via Lattea. Si tratta del più potente segnale radio mai osservato nella nostra galassia. Il segnale è nato da una stella a neutroni (Sgr 1935+2154) battezzata magnetar perché sprigiona fortissimi campi magnetici.

La scoperta è stata resa nota in tre articoli sulla rivista Nature. Su una delle ricerche c’è il contributo dell’italiano Daniele Michilli, dell’Università canadese McGill. Il fatto più importante è aver colto l’origine di almeno una parte dei lampi radio veloci.

Il telescopio Five-hundred-meter Spherical Aperture Telescope che ha intercettato la potente onda radio
Il telescopio Five-hundred-meter Spherical Aperture Telescope che ha intercettato la potente onda radio

Il 28 aprile l’osservatorio canadese Chime e quello statunitense Stare2 alle spalle di Los Angeles, hanno registrato un segnale di un millisecondo che arrivava da una distanza di «appena» trentamila anni luce. Era la prima volta che si coglieva un’emissione tanto forte, migliaia di volte più intensa di quelle finora rilevate.

Il segnale è stato accompagnato anche da una violenta emissione di raggi X e gamma e, grazie anche all’ausilio del telescopio cinese Fast (Five-hundred meter Aperture Spherical Telescope), si è potuto associare alla magnetar SGR 1935+2154, all’interno della Via Lattea.

La magnetar è un particolare tipo di stella di neutroni, ciò che resta di stelle giganti esplose. Oggetti cosmici così densi che un cucchiaino della loro materia sulla Terra peserebbe un miliardo di tonnellate, quasi quanto 170 milioni di elefanti.

Gli astrofisici ritengono che nell’universo siano emessi in media 5.000 lampi radio veloci al giorno. La loro origine rimane però ancora controversa. Per cercare una spiegazione, in passato erano state persino chiamate in causa civiltà aliene.

Ci sono decine di modelli teorici che ne descrivono la formazione e tutti fanno riferimento a contesti astrofisici estremi e sorgenti ad alta energia, proprio come le magnetar. E’ quindi importante aver captato per la prima volta un segnale così potente, verificando l’origine proprio da una magnetar.

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