All’inizio di gennaio 2021 si prevede che si verifichi un importante evento di Sudden Stratospheric Warming (SSW). Se i modelli matematici proseguissero con le attuali proiezioni, potremmo avere temperature estremamente rigide, e per un periodo non brevissimo, su ampie aree dell’emisfero settentrionale entro il 10 gennaio.
Il Sudden Stratospheric Warming non è, per ora di eccezionale entità. I modelli matematici indicano un possibile scenario che nel corso dei giorni apparirà meglio definito, e la previsione avrà una maggiore affidabilità.
Lo evidenziamo per evitare inutili equivoci. Il riscaldamento rapido della Stratosfera non indica che avremo freddo e neve in Italia, bensì che ci sarà un cambiamento della circolazione atmosferica generale, con ondate di freddo nel nostro emisfero. Nei prossimi giorni vedremo dove ciò succederà.
SSW è un rapido aumento della temperatura in parte della Stratosfera, tra 10 e 50 km sopra la superficie del nostro Pianeta.
Circa una decina di giorni dopo, generalmente si verificano effetti a catena sulla corrente a getto, che possono influenzare in modo significativo il tempo nella Troposfera (parte dell’atmosfera dove si realizzano i fenomeni meteo), portando temperature estremamente fredde, per periodi anche prolungati, come testimonia il freddo estremo giunto a fine inverno nel 2018, con un evento estremo soprannominato “Bestia dall’est” in mezza Europa, ed in Italia Buran o Burian.
L’improvviso riscaldamento stratosferico a volte può far sì che la corrente a getto serpeggi maggiormente, e questo tende a creare una vasta area di blocco dell’alta pressione. Hanno parlato dell’evento meteo anche i meteorologi del Met Office del Regno Unito (servizio meteo ufficiale inglese).
All’inizio del nuovo anno si prevede che si verifichi un importante evento di Sudden Stratospheric Warming (SSW). Pertanto, se i modelli non lo smentiranno, potremo aspettarci che temperature estremamente rigide e per periodi prolungati interessino parti dell’Emisfero settentrionale entro la metà di gennaio.
L’anticiclone di blocco alle correnti oceaniche, in genere si forma nel Nord Atlantico e in Scandinavia.
Ciò determinerebbe per parte dell’Europa un lungo periodo di clima secco e freddo a nord, mentre l’Europa meridionale tenderà ad essere più mite, umida e ventosa, ma assai nevosa. Al confine di queste aree si sviluppano venti freddi da est e in alcuni casi il calo delle temperature porta alla neve, come è successo all’inizio del 2018.
Un Sudden Stratospheric Warming previsto a fine dicembre, primi di gennaio comporta le maggiori ondate di freddo, in un periodo dell’anno in cui la radiazione solare del nostro Emisfero è la minore dell’anno, e che la temperatura emisferica raggiunge i valori più bassi di tutta la stagione.
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